Affitto a studenti: tra le città universitarie, Foggia è la più “onesta”
L’analisi pugliese di cercoalloggio.com
Vivere in affitto da studenti in una città, da Nord a Sud, costa. Ogni anno, sempre di più. Lo dice “cercoalloggio.com”, uno dei siti più diffusi per quanto riguarda la ricerca di una sistemazione domestica. Ed è quanto emerso dalla 5° indagine annuale nazionale sugli affitti nelle principali città universitarie italiane, compresa Foggia, ormai pienamente parte di questa categoria.
CARO PREZZI. Attraverso un questionario promosso nel periodo compreso tra il 14/06/2023 ed il 22/08/2023, il sito ha indagato il mercato degli affitti, registrando i dati circa i prezzi delle stanze e le abitudini sui contratti d’affitto. Il computo fa esclusivo riferimento alle camere singole ormai, segnala sempre Cercoalloggio, scelta prediletta dalla gran parte degli utenti, soprattutto dopo il Covid. Mille, pertanto, le persone intervistate, tra questi studenti (72%), dottorandi/ricercatori/ docenti (5,4%), e lavoratori o studenti-lavoratori (oltre il 18,3%), che per la gran parte vivono in affitto in Puglia (47,4%).
FOGGIA NON AUMENTA. Quanto alla città di Foggia, considerata insieme con Lecce e Bari tra le “città universitarie” pugliesi, emerge il seguente dato: gli intervistati dichiarano di pagare un canone compreso tra 200€ e 259€ per una media di 229,5€. Numeri, questi, che secondo il sito sarebbero rimasti invariati rispetto allo scorso anno, rendendo di fatto il capoluogo di Capitanata l’unica città scevra da aumenti in termini di affitti di stanze. Quanto a Bari e Lecce, infatti, si registrano aumenti rispettivamente per il 20% e per il 9,5%, se è vero che nel capoluogo regionale il canone medio è ormai di 302€, e nella città salentina è pari a 231,5€.I
 RINCARI AL NORD. Prezzi ben diversi rispetto ad alcune città del Nord. A Torino, ad esempio, il prezzo medio di una stanza singola è di 354€, in aumento del 17,2% rispetto all’anno scorso. A Milano c’è stato un aumento del +7,1% (da 542€ del 2022 si è passati ad un prezzo medio dichiarato di 581€), mentre a Pisa il rincaro è schizzato nientemeno che del 58,8% (se nel 2022 il prezzo medio era di 240€, nel 2023 si arriva a 379€).
DATO CURIOSO. Per quanto riguarda le informazioni sul contratto di affitto, infine, fanno sapere dal sito che “il 74,6% dichiara di aver sottoscritto un regolare contratto di affitto con consegna della ricevuta di registrazione presso l'Agenzia delle Entrate; il 18,2% ha firmato il contratto ma senza ricevere la ricevuta di registrazione dal proprietario, mentre il 7,1% dichiara di non aver firmato alcun contratto di locazione”. In ultimo, un dato curioso: il 60,2% dichiara di non conoscere la differenza tra le varie tipologie contrattuali o di non ricordarlo. “Questo – analizza il sito – dimostra ancora un certo distacco o disinteresse sul tema contrattuale da parte di chi cerca casa, che spesso non conosce agevolazioni o incentivi circa la tipologia di contratto”.