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  • Pubblicata il: 16/04/2019 22:14:03

Agente aggredito nel carcere di Foggia, il sindacato COSP chiede un'ispezione ministeriale

Stamattina intorno alle 9.30 tra le mura del carcere di Foggia un detenuto della sezione giudiziaria del nuovo complesso carcerario che ospita circa 630 detenuti a “Sorveglianza a Vista” si è scagliato contro un Assistente Capo di Polizia Penitenziaria.

L'AGGRESSIONE. Stando a quanto denunciato dalla Federazione Sindacale di polizia penitenziaria Co.S.P. il poliziotto sarebbe stato colpito violentemente con schiaffi inferti in varie parti del corpo, tanto che è sbandato battendo la testa contro il muro. Soccorso da altri Agenti l’uomo è stato trasportato agli Ospedali Riuniti di Foggia riportando una prognosi di dieci giorni.

SERVONO ALTRI UOMINI. Sull’accaduto è intervenuto il segretario nazionale del sindacato autonomo Domenico Mastrulli: “Nonostante abbiamo ripetutamente chiesto provvedimenti urgenti e l’invio di altri uomini in occasione dell’ultimo incontro anche con il Prefetto, nulla è accaduto se non il  temporeggiare o peggio ancora sottrarre personale  per attività che non ci competono. Chiediamo una immediata ispezione ministeriale in Puglia e l'avvicendamento dell'attuale provveditore regionale con il passaggio delle competenze ai singoli Prefetti”. 

A FOGGIA 270 POLIZIOTTI E 630 DETENUTI.A fronte del susseguirsi delle aggressioni - conclude Mastrulli - si espongono gli agenti di polizia a insulti e minacce  a volte anche di morte. Una maggiore presenza di agenti nelle carceri e il recupero di circa 7mila unità impiegate negli uffici amministrativi oltre allo scorrimento delle graduatoria sono gli strumenti che secondo Mastrulli potrebbero alleggerire la situazione  se accompagnati dalla certezza della pena e dalla immediata sospensione dei benefici per i detenuti violenti.  Nel penitenziario di Foggia a fronte di una popolazione carceraria di circa 630 detenuti i poliziotti sono circa 270 con turni anche di 8 e 12 ore continuativo come le scorte e traduzioni, poliziotti che convivono con situazioni strutturali e organizzative estremamente critiche”.

di Redazione