Aggrediti sei operatori sanitari del 118, la CGIL FP: “Ora servono misure concrete”
Alcuni operatori sanitari in servizio presso il 118 della provincia di Foggia sono stati aggrediti venerdì sera durante un soccorso ad una donna, poi deceduta. L'aggressione, secondo quanto riferito dall'ANSA è avvenuta a Foggia, e ha comportato una prognosi di dieci giorni per i sanitari per stress emotivo. Stando alla ricostruzione, nel tardo pomeriggio è giunta una richiesta di soccorso alla sala operativa del 118 che ha inviato sul posto due ambulanze con soccorritore ed infermiere.
IL SOCCORSO. Il personale, accortosi della gravità della situazione evidenziata anche durante l'utilizzo del defibrillatore, avrebbe praticato il massaggio cardiaco per 58 minuti (costantemente seguiti telefonicamente da un medico in servizio presso la centrale operativa) ma la donna, in arresto cardiaco, non si è ripresa. Nel frattempo sul posto è giunta anche una terza ambulanza con un medico a bordo.
L'AGGRESSIONE. I parenti della persona deceduta, vista l'assenza del medico a bordo nelle prime due ambulanze, si sarebbero infuriati minacciando il personale intervenuto e lanciando oggetti contro le ambulanze, una delle quali è fuori uso per i danni riportati. I sanitari, in tutto sei, tra cui il medico e cinque tra infermieri e soccorritori, hanno riportato tutti una prognosi di dieci giorni. Sul posto è intervenuta la polizia.
COLELLI. "Il protocollo è stato eseguito correttamente - ha spiegato il direttore della centrale operativa del 118 (nonché direttore del dipartimento di emergenza urgenza) Stefano Colelli -. La donna era in arresto cardiaco e il personale ha eseguito correttamente tutte le pratiche di rianimazione cardio-polmonare".
LA CGIL. "Ancora una volta - ha commentato la CGIL Funzione Pubblica - un episodio gravissimo colpisce gli operatori e le operatrici del 118 di Foggia. Donne e uomini che, durante l’emergenza sanitaria da Covid-19, venivano chiamati 'angeli', oggi si ritrovano soli, senza adeguata protezione, esposti a violenze, insulti e minacce mentre svolgono il proprio lavoro al servizio della collettività. È inaccettabile che chi ogni giorno salva vite debba rischiare la propria sul luogo di lavoro".
MISURE CONCRETE. “La FP CGIL Foggia esprime piena solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori coinvolti e condanna con fermezza ogni forma di violenza nei confronti del personale sanitario e del soccorso. Chiediamo alle istituzioni locali, regionali e nazionali di intervenire immediatamente, mettendo in campo misure concrete per garantire tutela, sicurezza e rispetto a chi opera in prima linea con professionalità e dedizione. La CGIL - si conclude la nota - non resterà a guardare: metteremo in campo tutte le iniziative necessarie, sindacali e pubbliche, per ottenere risposte chiare, azioni tempestive e soluzioni strutturali. Non accetteremo più silenzi né promesse: servono fatti immediati a difesa delle lavoratrici e dei lavoratori del 118".