La Foggia che fu: il distretto militare, dove si trascorrevano almeno tre giorni... LA RUBRICA
A cura di Salvatore Agostino Aiezza
Cari lettori, continuiamo, questa settimana, la nostra passeggiata, attraverso ricordi; racconti e testimonianze, in una Foggia che, in gran parte, non esiste più. Dopo aver ricordato i bei tempi della STANDA e della Fiera internazionale, oggi parliamo di un altro simbolo importante della città oramai perduto: Il Distretto Militare caserma C.Oddone , dove migliaia di giovani hanno trascorso, almeno…tre giorni della loro vita. Buona lettura.
IL DISTRETTO MILITARE “C. ODDONE”. Avevamo appena compiuto 17anni. Una mattina, d’improvviso, accadeva qualcosa che, a noi giovani di una volta, ci avrebbe stravolto, per qualche giorno, la vita. Al ritorno da scuola i nostri genitori ci “consegnavano” una “strana!” busta: color celestino, se la memoria non mi inganna, che noi aprivamo con il cuore che già batteva a mille. Facevamo finta di non sapere cosa fosse o speravamo non arrivasse mai, in realtà già lo sospettavamo e, comunque, il più delle volte ce lo preannunciavano, dispettosi e…”odiosi” i fratelli o le sorelle più piccoli, oppure la “battuta” ironica dei nostri genitori: “… E’ arrivata! Finalmente! Così impari che significa stare fuori casa !“ Era L’invito a presentarsi per la visita di leva. Non ci riprendevamo più per i seguenti due giorni, almeno! Sino a quando qualche nostro amico più grande che aveva già fatto quell’esperienza non ci rassicurava che, in fondo, si trattava al massimo di tre giorni. La vera naia, quella di un anno (sic!) sarebbe venuta dopo.
Il fatidico giorno della visita, insieme a tanti altri giovani, molti ancora accompagnati dal padre, ci recavamo di buon’ora presso il nostro glorioso Distretto Militare “C. Oddone”. Una struttura, di proprietà demaniale che fino a qualche anno fa era sede militare ed insisteva, lo è ancora oggi, su Via P. Fuiani. Con uffici, palestre, ambulatori e uno splendido giardino. Nato intorno ai primi decenni del 1200 come Convento francescano ( alcuni fanno risalire la sua fondazione addirittura allo stesso San Fancesco), fu sede della terza Custodia di Capitanata. Passato alla Provincia Monastica di Puglia, divenne Convento dei Frati Minori conventuali dell’Ordine Francescano e, per un certo periodo, nel XVII secolo, anche della prima classe del Liceo Ginnasio. Un complesso, quindi, imponente e importante per la nostra Città.
E in tutta la sua imponenza: pulizia e ordine; scintillante nel tricolore che sventolava del pennone più alto, al centro del cortile, si “ergeva” , il distretto militare, davanti a noi, spauriti “levisti”, il giorno della visita. Quello che tuttavia subito maggiormente ci colpiva, erano i soldati nelle loro divise che tantissimi giovani, specie quelli che provenivano dall’interno della provincia di Foggia e di Campobasso sulla quale la Commissione di Leva e il Distretto avevano pure competenza, non avevano mai viste dal vivo e così vicine. In mezzo a tutto quel movimento di militari, anche il soldato “semplice” ci sembrava un Generale. E infatti durante lo svolgimento dell’iter previsto per le visite e i test, avevamo timore e rispetto di loro. In alcuni casi, qualche caporale che prestava servizio nel Distretto Militare ( tra i quali
molti “imboscati” e raccomandati foggiani, trasferiti a Foggia dove, al mattino si recavano al distretto e la sera rientravano a casa a dormire…!) si vestiva di “autorità!” e ci intimoriva, gridando, di stare in fila, di non muoverci, recarci al tal posto ecc. Insomma una specie di “sbruffoncello..” che però aveva facile gioco di fronte ad ignari ragazzini. Il momento più brutto era invece quello della visita medica “nudi!” per molti un vero dramma. La vergogna a volte si trasformava in angoscia. Dovete pensare, infatti, che per molti ragazzi che venivano dai Paesi più piccoli e lontani da Foggia, questa era davvero la prima uscita pubblica. La prima volta che si allontanavano dal Paese. C’erano, oltre agli studenti, ragazzi che già lavoravano da anni nelle campagne o in altri posti e non erano abituati a queste cose. Il terzo giorno invece, quando già avevamo superato lo “choc” dell’impatto con l’ambiente militare e familiarizzato con qualche soldato, cominciavano a fioccare le domande: “Come si fa a venire a Foggia? E per avere l’esonero? È vero che si dorme nei cameroni e fanno gli scherzi? e via di questo passo. Non mancavano quelli che già si adoperavano per avere una sorta di “pre raccomandazione” chiedendo di parlare con il Colonnello Tizio o il Maggiore Caio, magari loro parenti. Naturalmente sulle schede informative tutti mettevamo Foggia come sede ambita e l’esercito come arma; qualcuno si sbilanciava verso l’Aereonautica Militare, sperando ( ma era davvero difficile che si avverasse a meno di un Santo in Paradiso) di essere assegnato al vicino Aeroporto di Amendola. Alla fine del terzo giorno si era già creato un ambiente da “camerata” tra tutti noi: Qualcuno sarebbe partito di lì a poco per il servizio militare, magari finendo in Sardegna o in Friuli ( erano le due regioni che terrorizzavano tutti); altri avrebbero goduto del rinvio per motivi di studio e sarebbero partiti da “ vecchi!” a 23, 24 anni, dopo la Laurea e, molti di questi, avrebbero svolto il servizio militare come Allievo Ufficiale di Complemento; cioè con il grado di Sottotenente che, se non altro, permetteva di avere la camera singola o doppia , di pranzare alla mensa Ufficiale e godere di un appannaggio economico mensile che, a quel tempo, faceva comodo a molti. Questa la vita che trascorreva giornalmente nel nostro distretto militare. Si comprende bene che intorno a questa grande e importante struttura, che coinvolgeva centinaia di persone tra personale stabile, militari di leva, personale civile e struttura di leva ( dove si facevano le visite), girava una solida economia che portava ulteriore benessere alla nostra citta’
Per comprendere quanto importante fosse, anche economicamente parlando, il Distretto, basta ripercorrere un po’ la storia di queste strutture.
Fondati con r.d. 13 nov. 1870, n. 6026 , che istitui’ 45 Comandi di distretto militare, esso indicava sia la suddivisione del territorio nazionale su cui ha giurisdizione il Comandante del distretto militare per quanto riguarda le operazioni di leva, il servizio militare di ufficiali, sottufficiali e soldati, sia il complesso degli uffici del Comando distrettuale.
Come si può leggere nello stralcio de R.D istitutivo, il Distrtto Militare di Foggia era contrassegnato e lo resterà sino alla chiusura, con il nr 4 ed aveva giurisdizione si Foggia e Campobasso. Dopo la seconda guerra mondiale i Distretti militari mantennero le funzioni di selezione e reclutamento obbligatorio, nonché quelle attinenti al servizio matricolare, ovvero di conservazione e gestione della documentazione ufficiale relativa al servizio militare reso dai cittadini allo Stato, e attività di certificazione.
La vastità territoriale della propria competenza e il gran numero di uffici dipendenti, unitamente alle decine di migliaia di giovani delle provincie delle due regioni interessate ben fanno comprendere quali siano stati i risvolti economici e gli interessi che ruotavano intorno al distretto foggiano. Anche i trasporti extraurbani ed exrtraregionali, nei periodi di più alta affluenza venivano potenziati.
Tra il 1^ gennaio 1991 al 30 giugno 1996 tutte le competenze e uffici vennero trasferiti alle dirette dipendenze dei Comandi RFC Regionali (Bari..) ed a Foggia venne istituito un ufficio comunale di informazioni (Centro Documentale E.I.).
Un altro pezzo importante della nostra storia e della Città scomparve per sempre
e tutti sappiamo a cosa è ridotto oggi l’ ex glorioso “4° DISTRETTO MILITARE”
Inutile fu una accorata Interrogazione parlamentare a risposta scritta nr. 4/00415 presentata dall’On.le Antonio Pepe il 29.05.1996
All’allora Ministro della Difesa, Andreatta, che rispose nei termini freddamente burocratici come potrete leggere nell’allegato documento. (a cura di Salvatore Agostino Aiezza)