Allacci illegali, accordo Amgas-Carabinieri: “Un
notevole risparmio per le casse aziendali”
Sono impegnati assieme, nelle delicate operazioni di chiusura dei contatori del gas ai danni di cittadini morosi. I tecnici dell'azienda di Viale Manfredi e i militari della Compagnia Carabinieri di Foggia lavorano a stretto contatto. Merito dell’accordo che ora sta facendo felici il Presidente di Amgas SpA, Pier Luca Fontana e il Consiglio di Amministrazione da lui presieduto.
IL PAGAMENTO. «Al fine di adeguarci alle regolamentazioni di settore emanate dall'AEEGSI (Autoritá per l'Energia Elettrica, il Gas ed il Sistema Idrico) - Amgas Spa è stata obbligata ad intervenire per effettuare una disalimentazione forzosa del misuratore di gas (contatore). In sintesi - spiega il presidente Fontana - il meccanismo prevede che, qualora il cliente finale non abbia adempiuto al pagamento delle bollette del gas scadute, il venditore può chiedere al distributore, nel caso di specie Amgas Spa, di sospendere la fornitura, attivando la procedura definita “di default”».
LE SPESE. «Passaggio essenziale per l’Amgas - incalza Fontana - per evitare di dover sopportare a nostre totali spese le penalità applicate dall’Autorità per i costi del gas erogato al cliente insolvente. A tal riguardo mi preme evidenziare che siamo a una svolta nel modus operandi di Amgas. In passato, infatti, le precedenti amministrazioni hanno sottovalutato la portata del problema che avrebbe determinato una emorragia economico-finanziaria stimata in circa 250/300mila euro».
GLI INTERVENTI. Quella della chiusura dei contatori è, dunque, una procedura molto delicata anche sotto il punto di vista dell'ordine e della sicurezza pubblica, motivo per cui è stato stipulato un accordo con i militari della Compagnia Carabinieri di Foggia. Ma consente soprattutto un notevole risparmio per le casse aziendali, «poiché la scelta di agire in giudizio nei confronti del cliente finale moroso – evidenzia ancora Fontana - costituisce un’eccezione e non più la regola, così come sempre avvenuto negli anni trascorsi. E per meglio comprendere quanto appena affermato basta effettuare un confronto tra i dati relativi allo scorso anno e quelli attuali basandoci sul numero complessivo dei fruitori insolventi: nel 2015 – conclude - sono state eseguite, con esito positivo, 8 procedure di disalimentazione contro le 24 nel solo primo semestre 2016, di cui il 90% concentrate nei mesi di maggio-giugno».