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  • Pubblicata il: 31/01/2014 12:29:00

Amica, l’appalto alle ditte esterne era il più caro d’Italia: 6 volte più alto della media

L'ex assessore Michele Del Carmine si difende

"Non so se dire: chi si mangia le mele e chi si gela i denti. Si spara nel mucchio senza avere responsabilità. Partecipare ad una conferenza di servizi".

LE INDAGINI. L'ex assessore comunale Michele Del Carmine affida a un detto popolare, postato sulla sua pagina facebook, il commento all'avviso di garanzia ricevuto nell'ambito del nuovo filone di inchiesta sull'Amica. Con una ulteriore precisazione successiva: "Ho solo assistito senza nessuna responsabilità oggettiva. Senza preparare atti o altro, ma è  così che accadono le cose". In sostanza: finito nel polverone, "senza responsabilità".

IL CONTRATTO. L'assessore si difende ma nel frattempo insieme agli altri 18 indagati dovrà rispondere del reato di bancarotta fraudolenta. Ma a quale conferenza di servizi si riferisce Del Carmine? E' quella del 24 luglio 2007, alla quale l'ex assessore partecipò a nome del Comune (con i colleghi Italo Pontone e Angelo Benvenuto), durante la quale firmò il contratto di servizio per l'affidamento del servizio di manutenzione del verde pubblico da parte del Comune di Foggia ad Amica s.p.a. che "prevedeva l'obbligo di mantenere i precedenti livelli occupazionali e facendo pertanto sì che la remunerazione che Amica avrebbe dovuto affidare a cooperative esterne fosse pari all'elevatissima cifra (la più alta in Italia) di 3,61 euro a metro quadro gestito (mentre la media italiana era di 0,59 euro)". Sei volte più alto della media.

I COSTI. E' "l'elevatissimo costo", in sostanza, quello che la Procura contesta agli indagati in questa parte dell'inchiesta. Ed è la stessa accusa di cui Pontone dovrà rispondere per la stipula del contratto "conseguente", datato 11 ottobre 2007: in qualità di assessore, assieme a Elio Aimola (presidente CdA Amica) stipulò un contratto con la Union coop per la manutenzione del verde pubblico alle stesse condizioni indicate precedentemente, ovvero 3,61 euro a metro quadro. Così facendo, secondo la Procura "operavano, in modo che fossero distratte dalle casse dell'Amica, la quale erogava alle cooperative dedite alla manutenzione del verde pubblico 3milioni100mila euro all'anno, le somme eccedenti il prezzo di mercato.    #facebook#

I SINDACATI. La Union Coop altro non era che il consorzio che riuniva le precedenti cooperative dedite al servizio del verde. Solo qualche mese dopo l'affidamento i sindacati indirono lo stato di agitazione dei lavoratori (circa 200) denunciando l'arbitrio e lo strapotere delle cooperative con violazioni contrattuali e discriminazioni a danni degli addetti. L'accusa da parte di Flai Cigl e UilTrasporti fu pesante: "A quanto ci risulta componenti di giunta non sono estranei agli interessi delle cooperative, e l´attenzione pare essere stata riservata solo a garantire i presidenti delle stesse, e non i redditi di 200 famiglie".

di Redazione