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  • Pubblicata il: 29/01/2019 16:40:09

"Non sfrattateci": l'appello da via Montegrappa, coppia 72enne teme di finire per strada

Il 6 febbraio devono lasciare la casa. Ma Carmela Panzano e Savino Consiglio sperano in un rinvio, oppure di ottenere un’altra sistemazione. “Perchè mettere in mezzo alla strada due persone di oltre 70 anni, malate, è una vergogna. E poi aspettiamo da 40 anni una casa popolare, siamo in graduatoria”. E invece, da oltre 40 anni Carmela e Savino vivono in via Montegrappa. “Ma chiamarlo appartamento è esagerato – ci tiene a precisare uno dei figli della coppia, Emilio -. Sono semplicemente i vecchi alloggi in cui andavano a dormire i dipendenti delle Ferrovie. Eravamo 43 famiglie ad occupare questi alloggi che non avevano nulla, io stesso ho vissuto per oltre quarant’anni con i miei genitori, senza riscaldamento”. Ora, però, Ferrovie dello Stato è tornata alla carica. “Siamo l’unica famiglia chiamata in causa per lasciare questi appartamenti e la scadenza fissata è per il 6 febbraio, data in cui dovranno lasciare la casa”. 

LA VICENDA. La storia, nel dettaglio, l’ha messa nera su bianco lo stesso Savino Consiglio, in una missiva alla Prefettura. “Avevo uno sfratto esecutivo, mia moglie era malata da un po’ di anni e non avevo uno stipendio. Era il primo dicembre 1976 e quando senttii che un po’ di famiglie entravano in queste case abbandonate da un paio di anni, decidemmo di occuparle anche noi. In quelle case mancava tutto: luce, acqua, vetri alle finestre, water, lavello e dopo un mese Comune e Ferrovia acconsentirono a farci rimanere, così abbiamo avuto la residenza”. Assicurano di aver sempre pagato acqua gas e luce e “in 72 anni non abbiamo fatto mai un cinema, una pizzeria, una vacanza. Abbiamo pensato ai nostri figli, in modo che si diplomassero”. 

LA CHIAMATA AI POMPIERI. Poi, nel 2005 – racconta Emilio Savino – “vidi delle crepe al soffitto della cucina, così mia moglie chiamò i pompieri per assicurarsi della sicurezza dello stabile, della nostra famiglia e del dopolavboro ferroviario sotto di noi. Chiamai il muratore con la consulenza di un ingegnere e di un geometra, che a fine lavori consegnarono alla Prefettura il documento del lavoro finito. Ora, però, mi fanno causa dopo anni perchè mia moglie ha chiamato i pompieri. Eppure i lavori sono stati fatti a spese della famiglia, ma ci vogliono sfrattare, è una vergogna, mettere in mezzo alla strada delle persone malate”.  

L'APPELLO. Da qui, l’appello accorato anche di Emilio, figlio della coppia: "Mi rivolgo a sindaco e autorità competenti, perchè sono anziane. Mio padre ha una pensioncina da barbiere e mia madre è invalida civile al 75%. Chievo a voi di aiutarci".

di Redazione