“Le mie foto ritoccate sui muri di Foggia, lo sfogo della 19enne Arianna Petti
Ha fatto il giro web il video in cui la 19enne foggiana Arianna Petti racconta la sua brutta storia di foto rubate, ritoccate per renderle immagini sessuali, e diffuse sui social e addirittura affisse sui muri della città.
IL VIDEO. "Da maggio di quest'anno la mia vita è stata travolta da un'ondata di odio e violenza – dice nel video -. Tutto è iniziato con una mia foto assolutamente innocua, scattata da me, solo per me, completamente vestita e che non ho mandato a nessuno. Qualcuno l'ha presa, rubata e manipolata, photoshoppata, togliendo i vestiti, aggiungendo un seno nudo, trasformandola in qualcosa che non esiste, in una immagine sessuale falsa, che però porta il mio volto, il mio corpo, nonché il mio nome Da quel momento è iniziato l'inferno".
I DATI PERSONALI. L'immagine era stata diffusa in un primo momento nel mese di maggio, poi ha ripreso a girare nel mese di luglio. "Quella foto - prosegue Arianna - ha iniziato a girare ovunque, tra sconosciuti e per strada, nelle varie zone della mia città. Non avevo fatto nulla di male, ma all'improvviso la mia dignità è stata calpestata, strappata via". In seguito oltre all'immagine sono stati anche i suoi dati personali come numero di telefono, indirizzo di casa e piano dell'appartamento.
NON DIFFONDERE. L'appello di Arianna è alla Polizia Posta per aiutarla a trovare i responsabili, ma anche a chi dovesse ricevere la foto, in formato cartaceo o digitale, a non diffonderla ulteriormente e a denunciare l'accaduto.
ROSA BARONE. “Quello che sta accadendo ad Arianna – ha dichiarato la consigliera regionale del M5S Rosa Barone - non è tollerabile. Un gesto vile, una violenza a tutti gli effetti, che va condannata senza esitazioni. Arianna in un video ha trovato il coraggio di denunciare l’inferno che sta vivendo in questi mesi, e tutti noi abbiamo il dovere di mettere fine a questo orrore. “Chi diffonde o condivide queste immagini commette un reato, punito dal Codice Penale. Non possiamo restare indifferenti. Difendere Arianna significa difendere la dignità di tutte le donne e di ogni persona vittima di odio e sopraffazione. Porterò la sua storia all’attenzione del consiglio regionale, perché come istituzioni abbiamo il dovere di supportare e sostenere le vittime di violenza e fare in modo che simili episodi non accadano più. Arianna - concluse Barone - non deve sentirsi sola”.
IL PD. Anche il Partito Democratico di Foggia ha espresso piena solidarietà ad Arianna. “La sua testimonianza ci scuote profondamente. Arianna racconta di vivere nella paura, prigioniera di un incubo che nessuno dovrebbe mai affrontare. E quello che è accaduto a lei riguarda tutte e tutti noi: riguarda le donne che troppo spesso diventano bersaglio di odio e violenza, ma riguarda anche la qualità della nostra convivenza civile, il rispetto della dignità di ogni persona. Non basta indignarsi. Serve che le istituzioni, la società civile, ognuno di noi si assuma la responsabilità di dire con chiarezza: mai più. Mai più silenzi, mai più giustificazioni, mai più complicità. Le leggi devono essere applicate con fermezza, chi commette questi reati deve essere punito, e le vittime devono essere sostenute e protette. Ma serve anche un impegno culturale forte, a partire dalle scuole, per educare al rispetto, alla responsabilità digitale, al valore del consenso. Il PD di Foggia sarà sempre al fianco di chi subisce violenza. Arianna non è sola. La sua battaglia - conclude la nota - è la nostra battaglia”.
FALLUCCHI. L'appello di Arianna è stato raccolto anche dalla senatrice di Fratelli d'Italia Anna Fallucchi, membro della commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio. "La conosco da quando era bambina, una ragazza per bene, molto brava a scuola, seguita dai genitori - ha racconta all'Adnkronos -. Questa storia va avanti da tre mesi e finalmente ieri sera ha trovato il coraggio di diffondere la storia sui social. Gli organi preposti sono già al lavoro sul caso, stamattina dopo la pubblicazione del video di Arianna, come Commissione femminicidio ci siamo confrontati sulla vicenda. Da mamma di una ragazza che ha la stessa età di Arianna, provo molta paura, anche per la fragilità di questi giovanissimi che subiscono episodi simili e per le possibili, spesso tragiche conseguenze. Ciò che ha subito e subisce questa ragazza può capitare a tutti, è una situazione quasi horror, che solo una mente criminale può elaborare e concretizzare".