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  • Pubblicata il: 20/03/2024 18:19:12

Arresti agenti polizia penitenziaria, il commento di Aiga: "Sgomento e amarezza, il carcere sia rieducazione e non violenza"

Tra una settimana entreranno nella Casa circondariale per avere diretta cognizione delle condizioni del carcere foggiano. Ma, a poche ore dall'operazione che ha portato all'arresto di 10 agenti di Polizia Penitenziaria, l'Aiga (Associazione Italiana Giovani Avvocati) non può nascondere 'sgomento e amarezza'. Lo fa attraverso una nota - a firma della presidente della sezione di Foggia, Simona Lafaenza - che come premessa ripercorre alcuni degli impegni dell'Aiga, dall'istituzione dell'O.N.A.C. (Osservatorio Nazionale Aiga sulle Carceri) al Libro Bianco, dal "Natale in Carcere" a “Cultura è Libertà”. Poi, però, l'attualità irrompe e diventa ovvio un commento sui fatti di cronaca e l'accusa, per gli agenti, anche del reato di tortura e di abuso di autorità in danno di alcuni detenuti.

LA RIFORMA. La notizia, com'è intuibile - evidenziano dall'associazione -, ci ha lasciato sgomenti e amareggiati, ancor più alla luce della grande sensibilità e della massima attenzione che Aiga riserva all’intero settore penitenziario. Episodi come questo, fanno emergere con maggior vigore quanto sia critica la situazione delle carceri italiane e quanto sia necessario intervenire con una profonda e radicale riforma del sistema carcerario, tanto dal lato dei detenuti, quanto dal lato dell'organico ivi impiegato.

NESSUNA VIOLENZA. “Crediamo fermamente – commenta la Presidente dei Giovani avvocati foggiani, Simona Lafaenza - che all'interno delle carceri si debba tendere a dare attuazione, attraverso l'incremento della cultura del lavoro, dello sport e dello studio, alla funzione rieducativa della pena, allontanando da tali luoghi ogni forma possibile di violenza fisica e psicologica e che non ci sia spazio per abusi e maltrattamenti, da chiunque provengano e a chiunque siano diretti".

LA FIDUCIA. Nel pieno rispetto della presunzione di non colpevolezza, quale principio cardine del nostro ordinamento - concludono dall'Aiga -, non intendiamo ovviamente esprimere giudizi o valutazioni sui fatti, che saranno appurati nelle sedi opportune, ed esprimiamo la massima fiducia nella Giustizia affinché si giunga all’accertamento della verità, nel pieno rispetto dei diritti di tutte le parti coinvolte.

di Redazione