Rifiuti smaltiti nel Parco nazionale del Gargano, 6 arresti
Nelle prime ore della mattinata del 18 febbraio, a Manfredonia i Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, unitamente ai militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Foggia, hanno dato esecuzione all'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della DDA dello stesso capoluogo, a carico di alcuni imprenditori del settore edilizio.
L’attività investigativa, convenzionalmente denominata “Black cam”, che ha avuto inizio nel febbraio 2018, ha permesso di accertare l’esistenza di una organizzazione criminale dedita a un’attività di traffico illecito di rifiuti speciali pericolosi e non. Le indagini espletate, anche attraverso video riprese, hanno evidenziato una perdurante e continuativa attività di scarico di rifiuti, costituiti da inerti da demolizione - materiale ferroso, bidoni in plastica, piastrelle, mattoni, amianto friabile - misti a terreno da scavo, provenienti da cantieri edili della Provincia di Foggia, e smaltiti in un’area protetta del “Parco Nazionale del Gargano”, in agro di Manfredonia.
I RIFIUTI. Il proprietario dell’area, individuata e utilizzata quale discarica, riceveva quotidianamente ingenti quantitativi di rifiuti provenienti da cantieri edili, al fine di assicurare un risparmio di spesa ai cosiddetti “micro conferitori”, derivante dalla mancata attivazione delle corrette procedure di gestione di rifiuti, imposte dalla legge.
I conferimenti, protrattisi per più mesi, attraverso l’utilizzo di automezzi privi delle previste autorizzazioni al trasporto dei rifiuti, hanno comportato lo smaltimento illecito di circa 70 tonnellate di rifiuti speciali, anche pericolosi, su un’area di circa 11.000 mq, e con un risparmio di spesa pari a circa 50.000 euro.
L'OMICIDIO. Nel corso delle operazioni i militari del NOE di Bari hanno anche sottoposto a sequestro l’intera area adibita a discarica abusiva e i tre automezzi utilizzati per gli illeciti conferimenti, per un valore di circa 300.000 euro.
Le prime valutazioni effettuate sull’area di discarica e sulla tipologia di rifiuti hanno consentito di quantificare in 118.000 euro circa il danno arrecato in termine di spesa da sostenere per il ripristino dello stato dei luoghi.
Il procedimento muove dalla complessa indagine svolta per l'individuazione degli autori del quadruplice omicidio di San Marco in Lamis del 9.8.2017 (e, in particolare, dalla attivazione di sistemi di videosorveglianza da parte della Direzione distrettuale Antimafia).
GLI ARRESTI. Tra gli arrestati c’è anche Giuseppe Bergantino, ritenuto vicino al presunto basista della strage di San Marco in Lamis. Gli altri sono Francesco Rinaldi, Antonio Mastromattei, Angelo, Lorenzo e Michele Silvestri.