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  • Pubblicata il: 25/02/2021 12:15:14

Giovani e violenti, arrestata la gang che ha ucciso Traiano  VIDEO DELLA RAPINA

A ferire mortalmente il barista è stato un minorenne

È stato un minorenne a colpire mortalmente Francesco Traiano, nel corso della rapina commessa ai danni del bar 'Gocce di caffè' di cui era titolare. Il 17enne, all'epoca della rapina, ha colpito Francesco con tre fendenti, uno dei quali all'altezza della giugulare. Un'azione cruenta che non si è fermata neanche quando il barista giaceva esanime a terra. Il minore, insieme a un suo complice, hanno continuato a percuoterlo con calci e pugni.

I NOMI. Gli arrestati sono tutti giovanissimi. Al termine di serrate indagini svolte dalla Squadra Mobile della Questura di Foggia, per conto della Procura della Repubblica di Foggia e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, il minorenne è stato arrestato e condotto in carcere insieme ad altre tre persone: il 23enne Antonio Bernardo con precedenti penali, Antonio Pio Tufo e Christian Consalvo, entrambi di 20 anni. Una quinta persona, Simone Pio Amorico è stato posto ai domiciliari.

LA RICOSTRUZIONE. La rapina avvenne lo scorso 17 settembre 2020 alle 14,10 circa. Il minore si è introdotto nella tabaccheria, impugnando già un coltello e accompagnato da Antonio Bernardo. I due hanno aggredito Francesco Traiano per impossessarsi dell'incasso. Francesco Traiano provò a difendersi ma fu accoltellato dal 17enne e ferito alla giugulare. Crollò a terra esanime ma, neanche a quel punto, la ferocia dei rapinatori si arrestò: i due percossero con calci e pugni il povero barista. Sull'uscio della porta vi era anche Antonio Pio Tufo che con un posacenere colpì il collaboratore di Traiano che era all'interno del locale. Ad attenderli all'uscita, su una Fiat Punto rubata il giorno prima, vi era Christian Consalvo che assicurò loro la fuga. Il giorno dopo la rapina, Antonio Bernardo insieme a Simone Amorico diedero fuoco all'auto utilizzata, nelle campagne circostanti Foggia.

LE INDAGINI. Le complesse indagini, avviate a seguito dell’evento delittuoso compiute attraverso metodi tradizionali come appostamenti e pedinamenti anche notturni nonché l’utilizzo di sofisticati presidi tecnologici di tipo ambientale, hanno consentito di individuare i responsabili nonché di ricostruire gli specifici ruoli assunti dagli stessi tanto nelle fasi antecedenti e preparatorie la rapina quanto nelle fasi successive. Decisive le perquisizioni effettuate lo scorso 17 dicembre, anche sui cellulari dei responsabili.

di Michele Gramazio