Arresto Landella, due episodi incastrano il sindaco: "Tentò una concussione da 300mila euro"
Due episodi: uno per tentata concussione e uno per corruzione. Sono questi i capi d'accusa a carico del sindaco (dimissionario) di Foggia, Franco Landella, arrestato questa mattina, 21 maggio.
LA TENTATA CONCUSSIONE. Nel corso della breve conferenza stampa in questura, sono state riportate le due vicende. La tentata concussione è stata fatta per un importo che oscilla tra i 300 e i 500mila euro ai danni di Luca Azzariti, ex gestore del verde pubblico del Comune di Foggia (non indagato ma parte offesa) che voleva subentrare nel mega appalto da 53 milioni di euro per la pubblica illuminazione, dopo il blocco del primo Project financing. Su questo episodio ci sono anche diverse fonti di prova, tra cui un colloquio tra lo stesso Azzariti e Landella.
LA CORRUZIONE. Il secondo episodio coinvolge invece l'imprenditore Paolo Tonti, per la proroga di un appalto. In queso caso ci sono anche le dichiarazioni dell'ex presidente del Consiglio comunale, Leonardo Iaccarino (ora ai domiciliari), che ha confessato e ha accusato il sindaco, reo - a suo dire - di aver raccolto 4000 euro, dividendo poi la somma con un'altra persona. Ad avvalorare quest'accusa c'è un incontro tenuto con Tonti il 15 agosto 2020, giorno della delibera di proroga del servizio.