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  • Pubblicata il: 30/11/2012 17:45:02

Ascoli Satriano, armi e reperti archeologici nel "covo" di un latitante

Arrestato Gianluca Russo, ricercato da 5 mesi

Era ricercato dall’11 luglio, ovvero da quando - avuto sentore dell’imminente sentenza della Procura Generale - era evaso dagli arresti domiciliari. Gianluca Russo, 33enne di Cerignola, è stato arrestato ieri dai carabinieri di Cerignola insieme ad un bracciante agricolo di 54 anni, ritenuto responsabile del reato di favoreggiamento.
LA VICENDA. L’uomo dovrà scontare una pena di 6 anni e 9 mesi di reclusione in quanto ritenuto responsabile di associazione a delinquere dedita a rapine, furti, estorsioni e violazioni della normativa sulle armi. Tutti reati commessi tra 2002 il e 2012. Questi cinque mesi di latitanza li aveva trascorsi in una masseria in località “Varcaturo”, nelle campagne tra Stornarella, Ascoli Satriano e Cerignola. La masseria, dotata di tutti i confort, era situata in una “conca”, ovvero una depressione del paesaggio. A rendere ancora più “sicuro” il covo, vi era un sofisticato sistema di videosorveglianza tale permettere un ampio controllo territorio dell’area circostante ed una squadra di cani da guardia. Nelle disponibilità del latitante, inoltre, è stata trovata una vera e propria “santa barbara” (fucili, pistole e relative munizioni). Le armi erano tutte regolarmente detenute dal presunto fiancheggiatore, occultate tra attrezzi e mezzi agricoli e quindi immediatamente reperibili e pronte all’uso.
REPERTI ARCHEOLOGICI. Il bracciante agricolo dovrà rispondere di favoreggiamento personale, di violazione della normativa sulle armi nonché di ricettazione e detenzione di reperti archeologici. Durante la perquisizione dei locali, infatti, i militari hanno recuperato numerosi reperti, vasi e anfore risalenti al IV e III secolo a.C., provenienti con molta probabilità da un corredo funerario trafugato da una tomba Dauna. Ogni pezzo recuperato è stato sottoposto sequestro e inviato alla Soprintendenza dei Beni Culturali di Bari dove saranno eseguiti accertamenti volti risalire con maggiore certezza la loro provenienza, epoca e valore. Sequestrate anche le armi che saranno presto analizzate dagli esperti del RIS di Roma per accertarne l’eventuale impiego in fatti di sangue o altri eventi delittuosi.

di Redazione