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  • Pubblicata il: 01/06/2014 15:56:04

Ballottaggio Landella-Marasco: niente apparentamenti, "solo" accordi politici

E' ancora polemica per il "caso Lavoro e libertà"

Nessun apparentamento ufficiale per il ballottaggio. Almeno fino a martedì, quando la commissione elettorale dirimerà definitivamente il “caso Lavoro e libertà”.
LA POLEMICA. Ieri pomeriggio, infatti, il consigliere regionale di Socialismo dauno, Pino Lonigro, ha mostrato pubblicamente una carta datata 2 marzo in cui Alberto Urbano (a nome della lista Lavoro e libertà, che alle urne ha riscosso un ottimo successo, godendosi anche la presenza del più suffragato dei candidati foggiani, Luigi Buonarota) e Augusto Marasco avrebbero messo nero su bianco l’accordo di apparentamento per il secondo turno alle elezioni per il sindaco di Foggia. Un accordo che Marasco ha però delegittimato.
IL "PATTO". Una situazione paradossale: l’accordo è stato siglato, in sostanza, una settimana prima delle primarie del centrosinistra (vinte poi da Marasco che spodestò Mongelli, consacrandosi candidato sindaco del centrosinistra) e nonostante l’appoggio della lista per Leonardo Di Gioia, terzo alle elezioni e dunque fuori dal ballottaggio. Stamattina al segretario comunale a Palazzo di Città è stata presentata comunque la richiesta formale di collegamento con Marasco, ma senza la controfirma del candidato sindaco non dovrebbe essere tecnicamente possibile formalizzare l’accordo: deciderà la commissione elettorale.
GLI ACCORDI POLITICI. Nulla di tecnico, tanto di politico. A cominciare dall’accordo che ieri mattina è stato formalizzato tra Landella e Miranda, con inoltre la Lambresa più che disponibile nei confronti del candidato sindaco di centrodestra. Per il centrosinistra, Marasco incassa l’appoggio di Sel (o meglio, il “non voto al centrodestra”) e quello molto più importante di Leo Di Gioia. Non si recherà alle urne, invece, Vincenzo Rizzi, candidato sindaco del Movimento Cinque Stelle e prossimo consigliere comunale che su facebook ha annunciato di non appoggiare nessuno dei due papabili alla poltrona di primo cittadino.

di Redazione