Bethel Italia, il sostegno agli ucraini (e non solo) passa da Foggia
Da due anni, l’aps aiuta le persone in difficoltà
Così come la Caritas sta alla chiesa cattolica, Bethel sta a quella evangelica. È il punto di partenza dell’associazione di promozione sociale che ha il suo centro nazionale proprio nel capoluogo dauno, nata spontaneamente in occasione delle raccolte alimentari e divenuta un punto fermo per tante persone in difficoltà. Di recente poi, a seguito dello scoppio della guerra in Ucraina, ha dato vita ad una vera e propria rete di solidarietà che ha coinvolto ben 17 regioni italiane, con coordinamento da Foggia e partenza di quintali e quintali di aiuti umanitari.
DA FOGGIA IN UCRAINA. L’ultima iniziativa realizzata è quella dello scorso 19 marzo, con una raccolta mirata di indumenti, cibo e pannolini da spedire direttamente nelle zone del conflitto, provando a venire incontro alle esigenze dei tanti bambini in enorme difficoltà. Ma a voler fare una stima del sostegno concreto portato nelle zone di guerra dall’associazione presieduta da Vanni Bondesan, si parla di circa venti pedane che, settimanalmente, partono dalla sola sede di Via Virgilio, unendosi poi ai vari centri smistati in tutta Italia. Circa venticinque colli per pedana, sessanta chilogrammi di merce per ogni collo, con destinazione finale Černivci, nell’Ucraina che confina con Moldavia e Romania. Un passaggio di tir che da Foggia sale a Teramo e da lì in Emilia Romagna, con stoccaggio finale in Veneto e ricongiungimento con tutti gli altri tir provenienti dalle altre zone d’Italia (solo in Campania esistono altre sei filiali Bethel).
L’EMPORIO DI VIALE VIRGILIO. Un impegno, va detto, quello dei volontari di Bethel, che non nasce in occasione dell’emergenza ucraina. Da oltre due anni, infatti, l’emporio di Viale Virgilio serve circa trecentosettanta famiglie con reddito basso, dando loro cibo e indumenti in forma totalmente gratuita, forti delle libere donazioni e dei circa ventimila euro di scaffalature alimentari donate dal gruppo Megamark. Una vera e propria spesa solidale a disposizione delle persone in difficoltà, suddivisa in tre fasce a seconda della composizione del nucleo familiare, tale da distribuire in modo equo i vari pezzi. Un servizio che nasce prima dell’emergenza in Ucraina, a sostegno di quelle famiglie che non superano i 5200 euro di reddito base.
CONSULTORIO, MENSA E “BOUTIQUE”. Inoltre, la sede foggiana di Bethel Italia dispone anche di un consultorio attrezzato, con ben venticinque medici volontari disponibili, compreso un pediatra aggiunto di recente per venire incontro alle esigenze dei profughi minori provenienti dalle zone del conflitto. Un’area dedicata al cineforum e alle conferenze anima la parte interna dell’emporio, unitamente alla “boutique”, nei cui scaffali – donati dalla farmacia San Michele di Foggia – sono disposti indumenti e coperte a disposizione degli indigenti. Infine, a breve sarà attivo anche un servizio mensa che partirà da Viale Virgilio per raggiungere i senza fissa dimora della città.