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  • Pubblicata il: 13/06/2013 11:22:03

Cagnano Varano, sgominata rete di spacciatori

Controllavano la piazza centrale del paese: otto indagati

Avevano assunto il controllo di Piazza D’Apolito, facendola diventare il palcoscenico principale della loro attività di spaccio. Con l’accusa di concorso in cessione di sostanze stupefacenti i Carabinieri hanno condotto in carcere cinque persone e due agli arresti domiciliari, disponendo inoltre a carico di un'altra persona l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

LE INDAGINI. L’attività di indagine dei Carabinieri di San Giovanni Rotondo, diretta dalla Procura della Repubblica di Lucera e denominata appunto “Piazza D’Apolito”, è riuscita a sgominare una rete di spacciatori che da qualche mese avevano assunto il controllo di questa parte nevralgica del paese. I soggetti erano dediti soprattutto alla vendita al dettaglio di hashish e marijuana, attività che era arrivata a coinvolgere anche due istituti scolastici presenti nelle immediate vicinanze.

CONTROLLAVANO IL TERRITORIO. I Carabinieri di Cagnano Varano grazie ad appostamenti, pedinamenti e videoriprese sono riusciti a documentare l’attività illecita che si svolgeva prevalentemente nella tarda mattinata e nel primo pomeriggio. Gli spacciatori essendo presenti sempre in punti strategici della piazza riuscivano ad avere un controllo completo e capillare, riuscendo anche a monitorare le vie d’accesso in caso di arrivo dei carabinieri. Gli uomini dell’organizzazione, nel controllo del territorio, godevano anche dell’appoggio di tossicodipendenti, pregiudicati e non, che svolgevano il ruolo di ‘vedette’ comunicando mediante continui richiami e segnali convenzionali.

PRESENZA CAPILLARE. La capillarità della presenza sulla piazza faceva sentire gli spacciatori come i veri padroni del territorio. La clientela, costituita anche da minorenni, sapeva esattamente dove e come poterli trovare o contattare. Oltre una cinquantina gli episodi filmati dai Carabinieri che hanno consentito di accertare le responsabilità di ciascuno degli indagati, i quali prima di ogni cessione di stupefacente attendevano sempre  consensi e indicazioni mediante segni convenzionali prestabiliti.

di Redazione