Una nuova biblioteca nel carcere di Foggia. Merito della professoressa Floriana Conte che ha donato all’associazione Lavori in Corso la mini “Biblioteca Ciaia”, messa a disposizione da Laterza in occasione del Premio “Giambattista Gifuni”, vinto dalla docente foggiana.
L’INIZIATIVA. I volumi andranno ad implementare la dotazione dei libri destinati ai bambini e alle bambine che fanno visita ai genitori detenuti nel penitenziario di Foggia che ospita lo Spazio Giallo. “Sono molto felice di aver avuto questa occasione – afferma Floriana Conte, docente di Storia dell’arte moderna, contemporanea e di Museologia del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Foggia -. Il Premio Gifuni ha come tradizione da ormai più di 20 anni di assegnare al premiato una piccola biblioteca che non va al vincitore ma è da destinare a una realtà particolarmente bisognosa di libri, da leggere in comune. Abbiamo pensato quindi all’associazione Lavori in Corso perché volevamo donarla alla realtà carceraria e del territorio. Inoltre, la famiglia Gifuni ha legami con la Capitanata. La lettura ad alta voce si rivela nell’esperienza di ognuno di noi come qualcosa che crea legami duraturi con la collettività, e darà a bambini e genitori parole nuove con le quali vivere una vita diversa”. “Il libro è lo strumento privilegiato che utilizziamo con i nostri operatori per rafforzare i legami familiari in carcere – aggiunge l’avvocato Antonietta Clemente dell’Aps Lavori in Corso -. Il libro diventa così un ponte tra il dentro e il fuori, e uno strumento di legalità”. Nello Spazio Giallo ci sono diversi libri selezionati, adatti ai bambini 0-6 anni, oltre a volumi per ragazzi più grandi. Fondamentali sono quelli illustrati, a testimonianza che il bello può essere esposto e spiegato a grandi e piccini. “Questo Spazio è importante per noi perché va a ridurre l’impatto del carcere per i minori, vittime incolpevoli degli errori dei genitori – afferma Giulia Magliulo, Direttrice della Casa Circondariale di Foggia -. Oggi questa funzione si amplifica perché, grazie alla donazione del Premio Gifuni, la cultura ha una funzione preventiva del reato. Quando si arriva in questo luogo si cerca di rimettere in società un soggetto diverso, ma se riusciamo a intervenire prima evitiamo proprio che la persona arrivi in carcere”.
IL PREMIO. L'evento, promosso e organizzato dalla Fondazione Nuove Proposte Culturali, ha rappresentato un’occasione unica per celebrare l’importanza della cultura e della lettura. I volumi verranno utilizzati anche nell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna dove papà, mamme e figli si incontreranno attorno ai libri illustrati. Il Premio Gifuni, intitolato al grande bibliotecario di Lucera che fu interlocutore e amico dei maggiori intellettuali del Novecento (Ungaretti, Bacchelli, Bartoccini ecc.), si propone di riconoscere e onorare figure di spicco della cultura italiana e straniera che hanno contribuito a sottolineare l’importanza del libro e della lettura nella società contemporanea.