Al carcere la mensa per il personale non funziona e si cucinano “pasti di fortuna”
La denuncia del segretario Co.S.P. Domenico Mastrulli
La Federazione Sindacale Co.S.P. torna a segnalare disservizi e malfunzionamenti della mensa riservata agli agenti della Casa Circondariale di Foggia nonostante le proteste scaturite nei giorni scorsi in ordine alle difficoltà registrate dal personale di polizia penitenziaria costretto a consumare pasti ridotti e di discutibile qualità, non corrispondenti al capitolato d’appalto in vigore.
MENSA CHIUSA. Tali disservizi proseguono anche dopo la chiusura della mensa avvenuta il 25 febbraio scorso in segno di protesta da parte dei dipendenti della ditta appaltatrice, la cui astensione dal lavoro sarebbe motivata dal mancato accredito degli stipendi ai lavoratori. Il Co.s.p. nel ricordare che il contratto regionale d'appalto sulla gestione e sui servizi delle mense obbligatorie per il personale in servizio nelle carceri pugliesi è in scadenza sottolinea come negli ultimi tempi il servizio oltre ad essere soggetto a continue interruzioni, risulti scadente dal punto di vista della qualità che della quantità del cibo.
MASTRULLI. “A farne le spese - osserva il segretario nazionale del Co.s.p. Mastrulli - è il personale degli istituti di pena costretto a sopperire con pasti di fortuna, approntati al momento a causa dell’assenza ora del cuoco ora degli inservienti”. Il Co.s.p., nel sollecitare interventi immediati chiede che in alternativa il personale di polizia penitenziaria venga dotato di buoni pasto da utilizzare negli esercizi convenzionati al di fuori della struttura carceraria.