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  • Pubblicata il: 03/02/2018 12:25:50

Foggia e il Carnevale nel passato, attraverso le cronache del tempo LA RUBRICA

Il racconto firmato da Salvatore Aiezza

Foggia! Foggia!…grande Città, la cui storia non finisce mai di sorprendere. A leggere le cronache e i resoconti   sui giornali del tempo  ci rendiamo conto  del gran fermento , in tutti i settori della vita sociale, che invadeva la nostra Foggia.  E si tenga sempre ben presente che   questa grande voglia di rinascita e affermazione iniziò sin da subito, dopo il rientro in città delle migliaia di sfollati a causa della guerra e della funesta estate del 43 e, molto probabilmente, proprio per dimenticare il prima possibile le tragedie di quegli anni.

                  E siccome siamo nel periodo festoso del carnevale parliamo di come, soprattutto nel 1952, quando si svolse la 4^ edizione del carnevale foggiano, si celebrava nella nostra città questa ricorrenza. Senza dimenticare  quelle che sono ritenute le maschere più antiche, rappresentative e tradizionali foggiane e tutti voi avrete sentito nominare e visto nelle sfilate e nei tradizionali balli  e teatrini locali:  La Pacchianella, u Monache Cercande, Ursine u stagnarill, Menille,Sciammi Sciamme , Zechille e Peppuzze.

Buona lettura da Salvatore Aiezza

                 

IL CARNEVALE. Dopo il boom degli anni 50,  e fino ad una decina di anni fa, il carnevale Dauno ha avuto alterne fortune: alcune edizioni sono state ben organizzate, con carri, sfilate, premiazioni di mascherine e partecipazione delle scuole e di gran numero di persone; altre, meno fortunate, non hanno avuto grande successo. Da alcuni anni  le sue celebrazioni sono rimesse per lo più alle iniziative private di locali pubblici e sale da ballo, con veglioni e cenoni.


I RACCONTI. Ma torniamo ai fasti del carnevale Dauno  che si celebrò negli anni successivi al conflitto bellico, Ce lo raccontano il “Foglietto” e il “ Corriere di Foggia” nei numeri di febbraio del 1948, 49 e 1952, con la solita precisione e dovizia di dati e particolari. Nel carnevale del 1948, per  esempio, a Foggia si organizzò, presso il salone di Palazzo di Città, il grande 1^ “Veglionissimo della Stampa”, la cui associazione, in terra Dauna, era molto in vista e attiva. Fu una  bellissima serata nella quale per la prima volta fece la sua comparsa, durante i festeggiamenti, un personaggio strano e rimasto misterioso: “Mago Oblio”. In arrivo dal lontano oriente, egli si sarebbe mischiato, ma senza farsi riconoscere tra le centinaia di invitati, rigorosamente vestiti in maschera. Altro evento di quella serata fu la prima edizione nella quale venne eletta  la “Stellina della stampa”: votata tra le signore o signorine partecipanti alla festa. Era un  titolo molto  prestigioso per le signore, vista anche la qualità dei premi in palio: a partire da quello  a sorpresa di Sua Ecc.nza il Prefetto Donadu, a quelli offferti  da Leopoldina,  dall’Ideal Bar, i parrucchieri Mitoli e tanti altri.


LE ELEZIONI. Le votazioni di “Stellina della stampa” del 48, assunsero, per i giornali dell’epoca, un carattere particolare. Il sistema di votazione prescelto, venne definito, testualmente,  come un “allenamento”  per le imminenti votazioni politiche che si sarebbero tenute il 18 aprile 1948. Il Carnevale del 1949 fu davvero speciale. Oltre ai soliti veglionissimi  ufficiali e mondani, viene ricordato, per la sua “Originale novità” il “Veglionissimo del Carnevale Dauno”  a cura del “Cavallino Bianco” S.I.C.A. Era una grande festa che si tenne in due giorni, durante i quali vennero organizzati tre veglioni: uno il pomeriggio del 27 febbraio, dalle 17 alle 20, per i più piccoli, l’altro dalle 21 alle 2, chiamato “dancing”, il terzo, più importante, il 1 Marzo, per la elezione della “Bella Dauna”. I festeggiamenti erano organizzati e si tenevano presso il padiglione FIAT di Via Bari e vennero messi in premio, per piccoli e grandi, ricchi “cotillons”. Vennero eletti: “la maschera più bella” e “l’uomo più elegante”.


LA RADIO. Alla grande festa, grazie all’Ispettore R.A.I.  dott Carlo Roca, intervenne anche la Radio che seguì la serata mandando la radiocronaca nella edizione della “Caravella”; celebre programma Rai del tempo. Nella stessa serata vennero sorteggiati, tra coloro che avevano indovinato la vincitrice del concorso, 10 abbonamenti al “Corriere di Foggia” e buoni sconto per acquistare una FIAT 1.100 B dalla concessionaria Tonani o una Lambretta presso i concessionari Landini e Pilolli.


LA FOLLA. E veniamo a quello che da tutti è ricordato come il carnevale o, almeno uno, dei più belli di Foggia; quello del 1952. Pensate che tanti erano gli eventi  in programma che l’articolista del tempo  fu costretto  a “ limitare” la cronaca alle manifestazioni più importanti,  non avendo a disposizioni  colonne sufficienti per  descriverle tutte. Vediamo anche noi, allora, quali furono questi eventi ai quali: “partecipano gran folla di popolo   di tutte le età e condizioni sociali” e che, nella edizione del 52 che stiamo raccontando, “superò   ogni più ottimistica previsione”.


IL CONCORSO. Organizzato dall’E.P.T., il carnevale foggiano   prevedeva, tra gli  altri,  il “concorso maschera per bambini”, che si svolgeva nella  sala Consiliare di Palazzo di Città, dove “avanti ad una eccelsa giuria sfilavano maschere di fantasia ed eleganza…” . Per la cronaca, nella edizione del 1952 vinse  una bambina  vestita da elegante bambola  di lencio ( quelle che erano più in voga a quel tempo). Il secondo premio se lo aggiudicò un bambino di Manfredonia vestito da “gatto con gli stivali”.  Tanti altri piccoli vennero comunque premiati per la particolare bellezza dei loro abiti, in maggior parte ispirati ai personaggi delle favole o di Walt Disney.


LE SFILATE. Dopo i piccoli, seguiva il “Corso Mascherato” per le principali vie di Foggia nel pomeriggio della domenica in una  “..cornice festosa di una folla veramente eccezionale” , che assisteva alla lunga sfilata. La manifestazione era di  “stretto carattere popolare” e a tale tema dovevano adattarsi le maschere. Assistevano alla sfilata le Autorità civili e militari, in primis il Prefetto del tempo, Dr. D’Aiuto. La sfilata era composta  da maschere singole e gruppi mascherati tra le quali particolare successo nella edizione in commento, ebbe il gruppo di “allegoria ortofrutticola” e “ la famiglia caratteristica foggiana”.


IL VEGLIONE. Il vero clou della giornata carnecialesca era però l’attesissimo  e mondano: “Veglionissimo della Stampa” che si svolgeva ogni anno nel salone di Palazzo Dogana.  Cosi’ venne definito dal commentatore del Foglietto:   “ …Il veglionissimo ha una sola definizione:  successo incontrastato di organizzazione, di addobbo, buon gusto..”.  Il veglionissimo del 1952 , chiamato anche “Il gran ballo” venne offerto dalla ditta Cinzano (come ci mostrano le foto del numero successivo de “Il Foglietto”, del 6 marzo 1952), la quale - unitamente alla premiata ditta Sarti -, organizzò un grande buffet oltre agli addobbi e a mettere a disposizione degli invitati un gran numeri di regali di lusso.


LE DONNE. Alla serata mondana partecipavano le famiglie “distintissime” di Foggia e provincia, “elegantemente vestite” e che portavano  “abbondanza di doni”. La festa  si protraeva sino alle 4 di mattina tra suoni e balli. Durante la serata  si svolgevano varie gare e concorsi  con distribuzione di ricchi premi.  Le gare riguardavano l’eleganza, le acconciature, le toilettes più belle. Pensate  che nell'edizione del 1952 del Veglione della Stampa di Carnevale, la vincitrice per il più bell’abito da sera ebbe in premio: un servizio da the della “Gazzetta del Mezzogiorno”; una  colonia  “Cotj” della Cinzano; taglio d’abito della ditta “Tagarelli,” un paio di scarpe  della ditta “Leopoldina” ….scusate se è poco..! Ma non meno importanti erano anche i premi  per le vincitrici delle altre categorie: profumi, scarpe, abiti, lumi da tavolo, cucine “Liquigas” , borse,  e tanti altri premi, tutti di gran marca.


BOTTA E RISPOSTA. I maschietti, giornalisti, partecipavano invece ad una gara tutta per loro che si chiamava “Botta e risposta”,  che vide vincitori   “l’Avv Giuseppe d’Addetta e il Cav . Maffucci e i colleghi Armone e d’Angelo”.  Un simpatico aneddoto, come non mancano mai in queste occasioni, ci racconta che  uno dei premi messi in palio per la “Lotteria dei due premi” era una radio venne vinta dall’Ingegnere della Società elettrica. Ulteriori premi erano assegnati alle coppie “per la danza e l’eleganza”. Questo era il carnevale raccontato dai giornali del tempo  e che dimostra una grande vivacità e fermento della nostra città, alle quali tutti ci auguriamo di tornare.



di Redazione