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  • Pubblicata il: 03/07/2023 18:23:50

A Casa Sankara-Ghetto out il pomodoro è “Riaccolto”: “Un’oasi nel deserto”

L’esito del workshop dedicato al progetto

“Riaccolto è il punto di partenza di un progetto nel quale ognuno dà il suo contributo per promuovere la legalità, la libertà, il rispetto, la dignità della persona. Noi siamo qui per dare a questi ragazzi la giusta ispirazione, condividere valori, voglia di costruire e progettare, infondere entusiasmo per andare avanti da uomini liberi”.

L’ETICA DEL MARCHIO. Nelle parole di Mbaye Ndiaye tutta la soddisfazione per l’esito del workshop dal titolo “Acquisti consapevoli, sapori unici: la produzione etica di Riaccolto", organizzato lo scorso 29 giugno e dedicato, per l’appunto, al progetto “Riaccolto”. Cos’è? Anzitutto un marchio, un logo di riferimento frutto del lavoro prodotto in questi anni all’interno dell’associazione “Casa Sankara - Ghetto Out” che, dal 2016, propone un’alternativa lavorativa e abitativa legale rispetto ai ghetti e allo sfruttamento nelle campagne intorno a San Severo (e non solo). “Riaccolto”, pertanto, individua il pomodoro da filiera coltivato e prodotto in modo etico e solidale, dando anche un indirizzo ai consumatori che, con le loro scelte, possono orientare lo sviluppo in una direzione differente.

OASI NEL DESERTO. Al workshop, che si è tenuto a Casa Sankara, hanno preso parte diversi esperti e attori impegnati sul territorio nel favorire pratiche etiche e sostenibili, rispettose dell'essere umano nella sua totalità e dell'ambiente. L'evento, pertanto, rientra nel quadro delle azioni sviluppate in attuazione di un progetto multilivello inserito nel piano PIU Supreme della Regione Puglia. “Casa Sankara è una realtà importante per questo territorio – ha detto in merito Angela Barbato, vice Prefetto aggiunto presso la Prefettura di Foggia, presente al workshop – ma anche complessa; non è sempre facile gestire una realtà composita come questa, che ospita più di 400 ragazzi, ognuno con i propri bisogni, esigenze, sogni. Il lavoro fatto e da fare è tanto, ma grazie ad un sistema di collaborazione strutturato con Prefettura, Regione e altre istituzioni locali questa realtà è diventata una vera e propria oasi nel deserto".

400 LAVORATORI DI CASA SANKARA. Partita da 27 lavoratori, Casa Sankara nel tempo ha superato le quattrocento unità, proprio come sottolineato dal vice Prefetto, tutte regolarizzate e impegnate in diversi settori, non solo in quello agricolo, ma anche in ambito turistico e operaio. Tra questi lavoratori, una quarantina sono impegnati in “Riaccolto”, facendosi esempio di immigrazione sostenibile e produttiva allo stesso tempo. “Molto di più di un semplice prodotto – come ha chiosato Carmelo Rollo, Presidente Lega Coop Puglia – R’accolto è la sintesi di una visione, di valori e principi che proviamo a condividere con i pugliesi e che in futuro speriamo di poter condividere con l’Italia intera".

di Redazione