Una lettera - sfogatoio, com'è nello stile di Pasquale Casillo. Una serie di accuse - al sindaco uscente, ad alcuni dei soci dell'attuale sodalizio rossonero, a parte della tifoseria - che però, rispetto a più recenti missive del patron dell'U.s. Foggia contiene degli elementi di novità. Primo fra tutti, l'annuncio di un incontro avvenuto con il presidente del Foggia, Lo Campo, al quale Casillo chiede ora di creare una "sinergia vitale". In sostanza, bussa (anzi, ha già bussato) alla porta del Foggia calcio. E lo fa nel momento in cui c'è il cambio della guardia a Palazzo di Città (LEGGI:
Nella campagna elettorale irrompono i satanelli)
LA LETTERA APERTA A LO CAMPO. Caro Presidente, attesa la cordialità dei rapporti di stima ed amicizia, tra noi sempre esistiti, mi permetto di scriverTi questa lettera, che contiene alcune brevi considerazioni personali, a tanto sono indotto oltre che per un dovere di colleganza, anche per un sentimento di solidarietà che sento di manifestarTi, in questo momento così delicato e, per certi versi, difficile della tua gestione societaria. [...]
LA POLEMICA CONTRO ALCUNI SOCI. "Le cronache sportive di queste ultime settimane riferiscono della condizione di una società che è alla ricerca di nuovi soci investitori, in grado di portare nuova linfa vitale, capace di irrobustire le casse del Foggia Calcio. Anche perchè pare desumersi, sempre dalla lettura delle cronache sportive, che solo Tu e l’Amministratore Delegato abbiate sensibilmente posto mano al portafogli, anzi pare che qualcuno della attuale compagine societaria stia tentando di alienare la propria quota societaria, per defilarsi in buon ordine, pur avendo usufruito in questi due anni di pubblicità e notorietà a buon mercato, come in passato".
I MAGINIFICI 8... "Non ti devi meravigliare, caro Presidente, di tali comportamenti, come parimenti non può destare sconcerto il fatto che nessun imprenditore o industriale locale manifesti interesse per il Foggia Calcio S.r.l. A tal proposito, mi piace ricordare che allorché gli industriali locali misero in atto un finanziamento per supportare la squadra di calcio, al tempo dei “magnifici otto”, tale atto non era certo dettato da magnanimità o spirito di appartenenza o attaccamento ai colori sociali, ma semplicemente perché ognuno di essi si aspettava un ritorno ovvero un recupero “ altrimenti “ di quanto versato".
LA CRITICA A MONGELLI. Oggi, essendo finalmente avvenuto il cambio dell’Amministrazione comunale [...] è finito il tempo delle menzogne e delle illusioni o delle promesse a buon mercato, e così si sono dileguati o scomparsi tutti i cosiddetti imprenditori o industriali della città, rimasti indifferenti alla chiamata di aiuto. Non pensare che alcuno di loro si faccia vivo, non l’hanno fatto neanche due anni fa, quando consegnai la squadra nelle mani del Sindaco che, a dispetto di assicurazioni formali ed impegni presi, nulla fece per l’azienda, pur avendo garantito moralmente che sarebbero stati pagati tutti i debiti eventualmente non elencati in bilancio all’atto della cessione.
In quella occasione, anch’io ebbi il piacere di conoscere l’Egr. Avv. Miccoli, a detta sua consulente del sig.Greco, proprietario della catena Pro Shop. Ma si trattò di riunioni che non portarono ad alcun risultato concreto.
Comunque, la questione sindacale di allora rappresentò una vicenda assai simile a quella occorsa al sig. Davide Pelusi, che io tentai, inutilmente, di mettere in guardia.
E’ storia, ormai, e non si può negare che in mancanza di un campo di calcio l’U.S.Foggia non avrebbe mai potuto iscriversi ad alcuno campionato di Lega Pro, perché la Commissione Infrastrutture della CO.VI.SOC. glielo avrebbe impedito. Venne perso allora un patrimonio di ben nove calciatori di qualità in proprietà ( Ferreira, Meduri, Cardin, Traorè etc.), oltre i contatti, già presi, per allestire un campionato all’avanguardia, come nello stile di chi scrive.
A questo proposito, caro Presidente, non ti aspettare alcuna riconoscenza per i tuoi sacrifici da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. Questa è una città senza memoria e che non vuole cambiare in niente ! Basti pensare che non solo hanno creato il leit motiv di Casillo ladro ( ma di che? visto che ho sempre utilizzato risorse di famiglia !) od anche del Casillo camorrista ( pur essendo uscito immacolato da ogni inchiesta giudiziaria: l’ultima assoluzione, con formula piena, dal reato di bancarotta fraudolenta, a Firenze, il 30 maggio u.s. ), quanto addirittura non ti rendono impossibile la vita in una città come questa, dove la fanno da padrone un gruppetto di 10-15 facinorosi che si definiscono tifosi o ultras, che incendiano auto o aggrediscono per strada, e che hanno in ostaggio qualunque gruppo si ponga alla guida della squadra di calcio.
Se questa è la situazione, caro Presidente, come si può seriamente credere che venga qualcuno anche da fuori ad investire nel calcio di questa città, con il serio pericolo di essere insultato o, peggio, aggredito? Non è forse questa la ragione per cui le società di calcio non durano a Foggia più di due anni?
Non voglio, tuttavia, scoraggiarti, anche se, per quanto mi riguarda, lo scoramento è forte. E sì, perché in questi due anni, oltre che contro qualche balordo, che sempre si incontra per strada, ho dovuto far fronte ad ogni genere di ostacolo e di avversità sia sul piano giudiziario che per i rapporti con i vecchi soci, da cui acquistai l’U.S.Foggia. Quegli stessi otto uomini d’oro, come vennero salutati ed etichettati, e come tali riconosciuti anche da qualche magistrato, che non concesse il sequestro dei beni, perché persone altamente solvibili. Peccato, però, che qualcuno sia successivamente assurto agli onori delle cronache giudiziarie penali!
Otto noti imprenditori che furono capaci di alienare la società di calcio ad un loro dipendente, per non incorrere in alcun genere di responsabilità, e perché questi, poi, la rivendesse al primo arrivato ( leggi il sottoscritto). Certo ci fu molta abilità, soprattutto a non far emergere il cosiddetto “ nero”. La Guardia di Finanza, su incarico dei P.M. di Napoli, un anno fa, ( proc. n. 2372/13 di quella Procura) ha rinvenuto e sequestrato assegni a firma di precedenti amministratori, fra cui, forse, un personaggio che, guarda caso, fa parte ancora oggi della tua compagine societaria, ed altri documenti. Tra l’altro, molto presto, il CTU designato dal Tribunale, inizierà le operazioni per verificare la esistenza di irregolarità gestionali negli anni 2004-2010, da parte dei vecchi soci, e dovrà analizzare tutta la documentazione, che a mio parere, pur non essendo un commercialista, dimostreranno che i vecchi soci non ci hanno messo e rimesso un euro.
Non è possibile lasciare nel dimenticatoio che nel momento in cui fui accusato ingiustamente di concorso esterno per associazione mafiosa, nella casse del Foggia c’erano 48 miliardi e 400 milioni di vecchie lire, oltre ad un patrimonio giocatori consistente ( Kolivanov, Chamot; Roy; Padalino etc). Tutte risorse dilapidate da una gestione forsennata di liquidatori e custodi giudiziari, che solo dopo aver prosciugato ogni risorsa, consentirono il fallimento della società, a seguito della istanza del nostro legale, Avv.Finiguerra. A Bari, e questa è storia recente, hanno venduto la società solo a distanza di un mese dal fallimento!
Non vorrei che, anche oggi, ci sia in atto un tale disegno per impedirmi di portare a termine i contenziosi in essere e disperdere ancora una volta le risorse della società, favorendo in tal modo chi non lo merita.
Ecco perché sei solo, caro Lo Campo, ed è anche questa la ragione che mi ha spinto a rappresentarTi qualche mia considerazione, non ultima il fatto che l’U.S. Foggia, la vera ed unica squadra storica della città, oltre ad essere proprietaria di tutti gli arredi ed i mobili ubicati all’interno dello stadio comunale e che la tua squadra e la tua società stanno utilizzando gratis , da due anni, anche grazie all’aiuto del cessato sindaco, possiede risorse di natura economica non disprezzabili ( a tal fine è sufficiente richiamare solo il contenzioso in essere con l’amministrazione comunale targata Mongelli e quello con i vecchi soci, oltre la annosa questione SAU ), che ben potrebbero ben essere messe a disposizione della società che presiedi, creando una vitale sinergia, a patto che la stessa società venga epurata di quegli elementi che, imposti dai “ poteri forti” di un tempo, risultano essere perfettamente non utili dal lato economico, creando solo ostacoli e stagnazione tecnico-amministrativa.
Tanto Ti dissi, tempo fa, nello studio di un mio legale, anche alla presenza del tuo consigliere e socio, sig. Colangione. Preciso che non chiedo nulla per me, ma che tutto si intende fare per il bene della squadra di calcio della città. Qui consentimi di aprire una breve parentesi. Una città ridotta ad un cumulo di macerie dal sig. Mongelli che ha brillato di accecante fulgore per non essere riuscito, insieme alla giunta che lo ha supportato, a risolvere almeno uno dei tanti problemi cittadini ( stadio; aeroporto; teatro; emergenza abitativa; strade, etc,etc.). Fui fin troppo facile profeta quando gli predissi, qualche mese addietro, con una lettera rimasta senza risposta, che egli non sarebbe stato più candidato sindaco. Ma non era assolutamente necessario possedere la magica sfera di cristallo per fare tale elementare previsione. Certo, dopo il verificarsi del “caso” Biagini e grazie proprio a quest’ultimo, a Foggia nessuno più parla liberamente nella propria auto senza prima aver acceso la radio, oppure per strada sotto gli alberi o in aperta campagna. Tornando al nostro discorso, mio caro e paziente Presidente, e, credimi, lo dico con molta umiltà, ritengo di poter affermare che nessuno può seriamente muovermi alcuna contestazione in ordine al fatto di non aver bene operato per la migliore riuscita e per il successo del Foggia. Senza di me, e questo è un dato di fatto, neanche il mitico Pavone è riuscito, altrove, a combinare qualcosa di buono.
Aspetto, dunque, un Tuo cortese, gradito riscontro, nella concreta convinzione di riuscire a risollevare, per lo meno da un punto di vista sportivo, una città ed una tifoseria, e ridare al Foggia il posto e le soddisfazioni che le spettano.
L'U.S. FOGGIA. In quella occasione, anch’io ebbi il piacere di conoscere l’Egr. Avv. Miccoli, a detta sua consulente del sig.Greco, proprietario della catena Pro Shop. Ma si trattò di riunioni che non portarono ad alcun risultato concreto.Comunque, la questione sindacale di allora rappresentò una vicenda assai simile a quella occorsa al sig. Davide Pelusi, che io tentai, inutilmente, di mettere in guardia. E’ storia, ormai, e non si può negare che in mancanza di un campo di calcio l’U.S.Foggia non avrebbe mai potuto iscriversi ad alcuno campionato di Lega Pro, perché la Commissione Infrastrutture della CO.VI.SOC. glielo avrebbe impedito. Venne perso allora un patrimonio di ben nove calciatori di qualità in proprietà ( Ferreira, Meduri, Cardin, Traorè etc.), oltre i contatti, già presi, per allestire un campionato all’avanguardia, come nello stile di chi scrive.
CITTA' SENZA MEMORIA. A questo proposito, caro Presidente, non ti aspettare alcuna riconoscenza per i tuoi sacrifici da parte dei tifosi e degli addetti ai lavori. Questa è una città senza memoria e che non vuole cambiare in niente ! [...]
GLI EX SOCI. Se questa è la situazione, caro Presidente, come si può seriamente credere che venga qualcuno anche da fuori ad investire nel calcio di questa città, con il serio pericolo di essere insultato o, peggio, aggredito? Non è forse questa la ragione per cui le società di calcio non durano a Foggia più di due anni? Non voglio, tuttavia, scoraggiarti, anche se, per quanto mi riguarda, lo scoramento è forte. E sì, perché in questi due anni, oltre che contro qualche balordo, che sempre si incontra per strada, ho dovuto far fronte ad ogni genere di ostacolo e di avversità sia sul piano giudiziario che per i rapporti con i vecchi soci, da cui acquistai l’U.S.Foggia. Quegli stessi otto uomini d’oro, come vennero salutati ed etichettati, e come tali riconosciuti anche da qualche magistrato, che non concesse il sequestro dei beni, perché persone altamente solvibili. Peccato, però, che qualcuno sia successivamente assurto agli onori delle cronache giudiziarie penali!
LE ACCUSE. Otto noti imprenditori che furono capaci di alienare la società di calcio ad un loro dipendente, per non incorrere in alcun genere di responsabilità, e perché questi, poi, la rivendesse al primo arrivato ( leggi il sottoscritto). Certo ci fu molta abilità, soprattutto a non far emergere il cosiddetto “ nero”. La Guardia di Finanza, su incarico dei P.M. di Napoli, un anno fa, ( proc. n. 2372/13 di quella Procura) ha rinvenuto e sequestrato assegni a firma di precedenti amministratori, fra cui, forse, un personaggio che, guarda caso, fa parte ancora oggi della tua compagine societaria, ed altri documenti. Tra l’altro, molto presto, il CTU designato dal Tribunale, inizierà le operazioni per verificare la esistenza di irregolarità gestionali negli anni 2004-2010, da parte dei vecchi soci, e dovrà analizzare tutta la documentazione, che a mio parere, pur non essendo un commercialista, dimostreranno che i vecchi soci non ci hanno messo e rimesso un euro.
IL CASO BARI. Non è possibile lasciare nel dimenticatoio che nel momento in cui fui accusato ingiustamente di concorso esterno per associazione mafiosa, nella casse del Foggia c’erano 48 miliardi e 400 milioni di vecchie lire, oltre ad un patrimonio giocatori consistente ( Kolivanov, Chamot; Roy; Padalino etc). Tutte risorse dilapidate da una gestione forsennata di liquidatori e custodi giudiziari, che solo dopo aver prosciugato ogni risorsa, consentirono il fallimento della società, a seguito della istanza del nostro legale, Avv.Finiguerra. A Bari, e questa è storia recente, hanno venduto la società solo a distanza di un mese dal fallimento! [...]
I POTERI FORTI. Ecco perché sei solo, caro Lo Campo, ed è anche questa la ragione che mi ha spinto a rappresentarTi qualche mia considerazione, non ultima il fatto che l’U.S. Foggia, la vera ed unica squadra storica della città, oltre ad essere proprietaria di tutti gli arredi ed i mobili ubicati all’interno dello stadio comunale e che la tua squadra e la tua società stanno utilizzando gratis , da due anni, anche grazie all’aiuto del cessato sindaco, possiede risorse di natura economica non disprezzabili ( a tal fine è sufficiente richiamare solo il contenzioso in essere con l’amministrazione comunale targata Mongelli e quello con i vecchi soci, oltre la annosa questione SAU ), che ben potrebbero ben essere messe a disposizione della società che presiedi, creando una vitale sinergia, a patto che la stessa società venga epurata di quegli elementi che, imposti dai “ poteri forti” di un tempo, risultano essere perfettamente non utili dal lato economico, creando solo ostacoli e stagnazione tecnico-amministrativa.
L'INCONTRO. Tanto Ti dissi, tempo fa, nello studio di un mio legale, anche alla presenza del tuo consigliere e socio, sig. Colangione. Preciso che non chiedo nulla per me, ma che tutto si intende fare per il bene della squadra di calcio della città. Qui consentimi di aprire una breve parentesi. Una città ridotta ad un cumulo di macerie dal sig. Mongelli che ha brillato di accecante fulgore per non essere riuscito, insieme alla giunta che lo ha supportato, a risolvere almeno uno dei tanti problemi cittadini ( stadio; aeroporto; teatro; emergenza abitativa; strade, etc,etc.). Fui fin troppo facile profeta quando gli predissi, qualche mese addietro, con una lettera rimasta senza risposta, che egli non sarebbe stato più candidato sindaco. Ma non era assolutamente necessario possedere la magica sfera di cristallo per fare tale elementare previsione. Certo, dopo il verificarsi del “caso” Biagini e grazie proprio a quest’ultimo, a Foggia nessuno più parla liberamente nella propria auto senza prima aver acceso la radio, oppure per strada sotto gli alberi o in aperta campagna. Tornando al nostro discorso, mio caro e paziente Presidente, e, credimi, lo dico con molta umiltà, ritengo di poter affermare che nessuno può seriamente muovermi alcuna contestazione in ordine al fatto di non aver bene operato per la migliore riuscita e per il successo del Foggia. Senza di me, e questo è un dato di fatto, neanche il mitico Pavone è riuscito, altrove, a combinare qualcosa di buono.
Aspetto, dunque, un Tuo cortese, gradito riscontro, nella concreta convinzione di riuscire a risollevare, per lo meno da un punto di vista sportivo, una città ed una tifoseria, e ridare al Foggia il posto e le soddisfazioni che le spettano.
L'INCONTRO. Tanto Ti dissi, tempo fa, nello studio di un mio legale, anche alla presenza del tuo consigliere e socio, sig. Colangione. Preciso che non chiedo nulla per me, ma che tutto si intende fare per il bene della squadra di calcio della città. Qui consentimi di aprire una breve parentesi. Una città ridotta ad un cumulo di macerie dal sig. Mongelli che ha brillato di accecante fulgore per non essere riuscito, insieme alla giunta che lo ha supportato, a risolvere almeno uno dei tanti problemi cittadini ( stadio; aeroporto; teatro; emergenza abitativa; strade, etc,etc.). Fui fin troppo facile profeta quando gli predissi, qualche mese addietro, con una lettera rimasta senza risposta, che egli non sarebbe stato più candidato sindaco. Ma non era assolutamente necessario possedere la magica sfera di cristallo per fare tale elementare previsione. Certo, dopo il verificarsi del “caso” Biagini e grazie proprio a quest’ultimo, a Foggia nessuno più parla liberamente nella propria auto senza prima aver acceso la radio, oppure per strada sotto gli alberi o in aperta campagna. Tornando al nostro discorso, mio caro e paziente Presidente, e, credimi, lo dico con molta umiltà, ritengo di poter affermare che nessuno può seriamente muovermi alcuna contestazione in ordine al fatto di non aver bene operato per la migliore riuscita e per il successo del Foggia. Senza di me, e questo è un dato di fatto, neanche il mitico Pavone è riuscito, altrove, a combinare qualcosa di buono.
Aspetto, dunque, un Tuo cortese, gradito riscontro, nella concreta convinzione di riuscire a risollevare, per lo meno da un punto di vista sportivo, una città ed una tifoseria, e ridare al Foggia il posto e le soddisfazioni che le spettano.