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  • Pubblicata il: 06/10/2015 08:57:50

Caso puzza, l’ex grillino Rizzi bacchetta il Movimento 5 stelle: “Non basta fare la guerra sui social”

“E' evidente che sulla questione della puzza che ammorba le notti dei cittadini di Lucera e Foggia, c'è la necessita di capire se la nostra qualità della vita può essere sacrificata o meno in funzione del diritto di fare impresa dei proprietari della Bioecoagrim”. A parlare in questi termini sull’ormai tristemente nota vicenda della puzza è il consigliere comunale Vincenzo Rizzi, ormai stanco di accettare il ‘compromesso’: “in questi giorni abbiamo ascoltato molte campane alcune, a nostro avviso, preoccupanti e tese a conciliare l'inconciliabile, ossia prometterci grazie alla fede nelle migliori tecnologie la scomparsa della puzza nei prossimi tre anni (quindi nel migliore dei casi per il prossimo triennio dovremo continuare a vivere con le finestre chiuse)”.

L’IMPIANTO. Quello che in realtà Rizzi mette in discussione è “l’enormità dell’impianto che tratta 230.000 tonnellate di rifiuti organici, il triplo dei rifiuti organici prodotti da tutta la nostra provincia, un terzo dei rifiuti organici prodotti da tutta la regione Puglia”. Trattando questa mole di rifiuti – sottolinea il consigliere comunale - è quasi inevitabile che ci siano emanazioni odorifere sgradevoli, se poi aggiungiamo che l’impianto è posto a 150 metri da un corso d’acqua, se si considerano le quantità di CO2 e metano prodotti si aumentano le possibili criticità ambientali, Sono questi i motivi che ci fanno ritenere la presenza di un impianto di queste dimensioni inconciliabile con il diritto di oltre 200.000 persone ad avere una qualità della vita soddisfacente oltre che con il diritto di imprese di ristorazione e intrattenimento a poter usufruire dei locali all'aperto per intrattenere i loro clienti.

L’ATTACCO AI GRILLINI. “Sono questi i motivi che ci inducono a chiedere al M5S – è poi la sortita di Rizzi verso i suoi ex compagni di movimento - e a tutte le altre forze politiche e sociali, di avere una posizione netta rispondendo alla domanda: questo impianto, con questa capacità produttive, è compatibile con la qualità della vita di persone e con il diritto a fare impresa di altri soggetti imprenditoriali? Altresì sarebbe opportuno che tutti rendano pubbliche le iniziative legali che hanno intrapreso mettendo a disposizione di tutte le parti interessate gli atti prodotti perché non basta “fare la guerra” sui social network con selfie e mollette – conclude Rizzi - se poi non si spende una parola sulle dimensioni e la compatibilità dell’impianto in questione”.

di Redazione