Castelnuovo della Daunia, vietato giocare in Villa Comunale: la decisione fa discutere, parte la raccolta firme
Sta facendo molto discutere l’improvvisa novità introdotta dall’amministrazione comunale di Castelnuovo della Daunia relativa all’utilizzo della Villa Comunale, uno dei luoghi simbolo del piccolo borgo dei Monti Dauni. Nella mattinata di sabato 5 luglio infatti, è apparso un cartello nei pressi delle due entrate della villa che recita: “E’ severamente vietato introdurre biciclette, monopattini o pattini a rotelle o giocare a pallone all’interno della Villa Comunale e del parco giochi. Il divieto è valido per i bambini di età superiore agli 8 anni”.
Una scelta che ha sorpreso tutta la cittadinanza in quanto la Villa Comunale è stata per generazioni intere di bambini e ragazzi, il luogo di ritrovo principale (non solo estivo ma praticamente annuale) per giocare insieme tra palloni, biciclette, pattini o altro, senza che siano stati mai arrecati danni considerevoli al luogo nel pieno rispetto di tutto.
Viva è la protesta scoppiata soprattutto tra i genitori di moltissimi ragazzi e dei ragazzi stessi, che si sentono “colpevoli” solo di divertirsi insieme. “Cosa c’è di male nel giocare in un parco?” la domanda principale che sollevano i ragazzi. Una scelta che arriva all’improvviso, senza un episodio scatenante che abbia portato l’Amministrazione a prendere questa decisione.
A tal proposito, è già partita una raccolta firme avviata dai genitori da presentare in Comune per far rimuovere in tempi brevi questo divieto, visto che arriva in piena stagione estiva, periodo in cui i ragazzi stazionano per ore in villa con i loro amici anche provenienti da altre parti d’Italia.
Fa inoltre “sorridere” questa decisione, in quanto Castelnuovo negli anni si è contraddistinto in positivo per un cartello posizionato e ben visibile nei vari ingressi del paese, che avvisa gli automobilisti e che recita: “Attenzione, rallentare. In questo paese i bambini giocano ancora per strada”. Cartello che spesso ha generato complimenti da parte dei visitatori per la genuinità del messaggio.
In un’era in cui nelle città si combatte in tutti modi per evitare la dipendenza dei ragazzi dai dispositivi elettronici per migliorarne la socializzazione e il divertimento condiviso, i paesini restano ancora un’oasi in tal senso e preservano usi e tradizioni che lentamente stanno scomparendo altrove. Che beneficio, quindi, può portare una decisione del genere?
(Francesco Beccia)