Stampa questa pagina
  • Pubblicata il: 22/08/2013 15:52:00

Cerignola, muore mentre lavora nei campi. Denunciato il titolare del podere

La vittima un cittadino di nazionalità marocchina

Cerignola, muore mentre lavora nei campi. Denunciato il titolare del podere
La vittima un cittadino di nazionalità marocchina
 
È morto per causa naturali, ma con ogni probabilità è stato il forte caldo delle ultime ore e il lavoro pesante nei campi ad averlo ucciso. Il fatto è accaduto nei dintorni di Borgo Tressanti, a quindici chilometri da Cerignola, in pieno Tavoliere, nel tardo pomeriggio dello scorso 20 agosto. Il proprietario del terreno (R.P., cerignolano di 61 anni, secondo quanto riferisce Adnkronos) è stato denunciato per sfruttamento del lavoro clandestino. 
 
SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO. Ahmed El Mardi, era marocchino e aveva 44 anni, privo di permesso di soggiorno e dunque impiegato illegalmente nelle campagne della provincia di Foggia. Secondo quanto accertato dagli agenti del Commissariato di Polizia di Cerignola, l'uomo era al lavoro insieme con un cittadino italiano. Entrambi, per sfuggire ad un imminente temporale, si erano allontanati velocemente dal luogo di lavoro ma, poco prima di raggiungere il proprio motorino parcheggiato nei pressi, El Mardi si è accasciato al suolo. Il collega e il proprietario del fondo agricolo hanno chiesto l'intervento dell'autoambulanza e poco dopo, seguendo le indicazioni dei sanitari del 118, hanno caricato a bordo della loro automobile il bracciante. Purtroppo, il migrante marocchino è morto pochi minuti più tardi, non appena caricato sul mezzo di soccorso nel frattempo incrociato durante il tragitto. L'uomo è stato trasportato all'obitorio dell'ospedale di Cerignola e la salma è a disposizione dei familiari. 
 
IMPIEGATO DA TEMPO NEL PODERE. Stando ai primi rilievi di polizia scientifica e all'intervento del medico legale, non sono stati rinvenuti segni di violenza sul corpo della vittima. Il decesso, come detto, è dunque avvenuto per cause naturali. Tuttavia, i poliziotti hanno anche accertato che la prestazione d'opera del lavoratore non era saltuaria, ma fornita in modo continuativo e già da diverso tempo. Da qui, il deferimento all'autorità giudiziaria del titolare del fondo agricolo, per il reato di sfruttamento del lavoro clandestino. 
È morto per causa naturali, ma con ogni probabilità è stato il forte caldo degli ultimi giorni e il lavoro pesante nei campi ad averlo ucciso. Il fatto è accaduto nei dintorni di Borgo Tressanti, a quindici chilometri da Cerignola, in pieno Tavoliere, nel tardo pomeriggio dello scorso 20 agosto. Il proprietario del terreno (R.P., cerignolano di 61 anni, secondo quanto riferisce Adnkronos) è stato denunciato per sfruttamento del lavoro clandestino.
SENZA PERMESSO DI SOGGIORNO. Ahmed El Mardi, era marocchino e aveva 44 anni, privo di permesso di soggiorno e dunque impiegato illegalmente nelle campagne della provincia di Foggia. Secondo quanto accertato dagli agenti del Commissariato di Polizia di Cerignola, l'uomo era al lavoro insieme con un cittadino italiano. Entrambi, per sfuggire ad un imminente temporale, si erano allontanati velocemente dal luogo di lavoro ma, poco prima di raggiungere il proprio motorino parcheggiato nei pressi, El Mardi si è accasciato al suolo. Il collega e il proprietario del fondo agricolo hanno chiesto l'intervento dell'autoambulanza e poco dopo, seguendo le indicazioni dei sanitari del 118, hanno caricato a bordo della loro automobile il bracciante. Purtroppo, il migrante marocchino è morto pochi minuti più tardi, non appena caricato sul mezzo di soccorso nel frattempo incrociato durante il tragitto. L'uomo è stato trasportato all'obitorio dell'ospedale di Cerignola e la salma è a disposizione dei familiari. 
IMPIEGATO DA TEMPO NEL PODERE. Stando ai primi rilievi di polizia scientifica e all'intervento del medico legale, non sono stati rinvenuti segni di violenza sul corpo della vittima. Il decesso, come detto, è dunque avvenuto per cause naturali. Tuttavia, i poliziotti hanno anche accertato che la prestazione d'opera del lavoratore non era saltuaria, ma fornita in modo continuativo e già da diverso tempo. Da qui, il deferimento all'autorità giudiziaria del titolare del fondo agricolo, per il reato di sfruttamento del lavoro clandestino. 

di Redazione