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  • Pubblicata il: 13/05/2013 13:29:02

Cerignola, tentata estorsione al Circo Rinaldo Orfei: tre persone finiscono in manette

Le indagini dopo l'esplosione di un ordigno, il 3 aprile

Duecento euro al giorno, a testa, altrimenti niente circo. Questa la “proposta” di un servizio di sicurezza e vigilanza rivolta al Circo Orfei durante la sua permanenza a Cerignola, con tanto di ordigno d’avvertimento fatto esplodere nella piazzola nella quale si sarebbe dovuto allestire il tendone, in data 3 aprile. Venerdì 10 maggio, pertanto, gli agenti del commissariato di Cerignola e della squadra mobile di Foggia hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Foggia Antonio Buccaro, su richiesta del sostituto procuratore Sofia Anfossi, nei confronti del ventiquattrenne Matteo Russo, e di Leonardo Fasano e Nicola Izzi, rispettivamente di anni 41 e 42. L’accusa è di tentata estorsione, aggravata dalla continuazione e dal fatto che lo stesso reato sia stato commesso da più persone.
L’ESPLOSIONE DEL 3 APRILE. Da una denuncia di danneggiamento, si è giunti alla fine all’identificazione dei tre, accusati di tentata estorsione. A dare il via alle indagini, infatti, fu proprio l'esplosione registrata la sera del 3 aprile scorso nella piazzola dove era in fase di allestimento del "Circo Orfei",nei pressi di via Nizza. L’ordigno provocò ingenti danni ad un mezzo pesante del circo e, solo per un puro caso non causò danni anche a persone. Agli occhi degli agenti del commissariato, però, la circostanza aveva assunto subito i contorni di un vero e proprio atto intimidatorio.
"QUELLI DELLA SICUREZZA". Sia il direttore dell’attività che i suoi dipendenti hanno ammesso di essere stati avvicinati  datre individui che si erano presentati all'interno dell'area circense presentandosi come "quelli della sicurezza” e che, per espletare tale attività di vigilanza, il circo avrebbe dovuto versare 200 euro al giorno per ognuno dei richiedenti, altrimenti avrebbero fatto in modo da non fare avviare l’attività. Dopo il rifiuto da parte dei responsabili, gli agenti hanno registrato l’esplosione dell’ordigno (che, nell’ordinanza, non risulta a carico dei tre cerignolani). Dalla descrizione così fornita, a seguito della stessa denuncia e riconoscimento tramite foto segnaletica (gli estorsori erano tutti già noti alle forze dell’ordine), gli agenti del commissariato sono risaliti ai tre. Due di loro, Matteo Russo e Leonardo Fasano, avevano anche precedenti specifici.
“NOCCOLIERA E COLTELLO”. Ad aggravare la loro posizione infine, anche il rinvenimento, al momento dell’arresto, nei marsupi degli stessi Russo e Fasano, di una “noccoliera” ed un coltello a serramanico con lama lunga circa 10 cm. Per tale ragione, sono stati denunciati per porto abusivo di arma ed oggetto atto ad offendere. Al momento sono in corso ulteriori indagini per capire chi materialmente abbia posizionato l’ordigno rudimentale.

di Redazione