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  • Pubblicata il: 03/09/2012 00:00:00

Cerignola, troppi migranti in città. Per sindaco ed assessore è “allarme sociale”

Lettera al prefetto Latella per chiedere un incontro

“Negli ultimi mesi quasi tutti gli uffici comunali di Cerignola, ma con maggior frequenza quello dei Servizi Sociali, ricevono pressanti lamentele da parte dei cittadini in merito alla situazione venutasi a creare in diversi quartieri, in particolare San Gioacchino, Assunta, Addolorata, Sant’Antonio, Duomo e Carmine, a causa delle precarie condizioni igienico-sanitarie persistenti nelle zone interessate, dovute alla notevole presenza di cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari”. Inizia così la lettera che il sindaco di Cerignola, Antonio Giannatempo, e l’assessore ai Servizi Sociali, Rosario Spione, hanno scritto al Prefetto Luisa Latella, per chiederle “un incontro urgente a Foggia, incentrato su una serie di problematiche riguardanti la presenza a Cerignola di cittadini stranieri comunitari ed extracomunitari”.

“SERIO ALLARME SOCIALE” - Secondo sindaco ed assessore, infatti, i migranti indicati nella missiva “occupano un gran numero di abitazioni a piano terra, che per motivi logistici questo Ente non riesce a censire. Uno stato di cose che sta determinando un serio allarme sociale in una città già assediata da una criminalità che non concede tregua. Il timore è che molti di questi cittadini stranieri, senza fissa dimora e senza un’occupazione, possano finire con il diventare facile preda della criminalità, andando così ad ingrossare l’esercito della malavita locale. Molte delle abitazioni affittate a stranieri sono di modestissime dimensioni, così come i garage, box e magazzini dati in uso a queste persone senza che venga rispettata alcuna regola – proseguono Giannatempo e Spione -. Ciò provoca situazioni ingestibili, rispetto alle quali non si può che definire improrogabile un intervento delle istituzioni preposte alla gestione dell’ordine pubblico nel nostro territorio”. Di qui, la richiesta al Prefetto Latella “di convocare quanto prima un tavolo tecnico per affrontare sinergicamente le problematiche in esame, predisponendo una serie di interventi in grado di coinvolgere tutte le parti sociali ed istituzionali”.

di Redazione