Chi muore giace, ma a Orta Nova non ha pace. Nella notte tra sabato e domenica, infatti, il cimitero è stato preda di vandali. E non è la prima volta che i defunti della provincia foggiana, finiscono loro malgrado agli onori della cronaca.
VIOLENZA IN UN LUOGO SACRO. “La povertà può indurre a rovistare nei cassonetti; l'idiozia e l'inciviltà sono i soli moventi di chi profana una bara e le cappelle cimiteriali”. Questo è il commento del sindaco ortese, Iaia Calvo, per la quale quanto accaduto nella notte tra sabato e domenica nel cimitero di Orta Nova è un gesto di rara violenza morale, perché perpetrato in un luogo sacro, perché tale ritenuto dall'intera comunità a prescindere dal credo religioso”.
L'ANATEMA. E poi, una sorta di anatema: “Mi auguro che i Carabinieri – spiega la Iaia - riescano ad individuare presto questi poveri di spirito; così come spero che i loro sonni siano agitati dai mostri generati da quel poco di coscienza che certamente possiedono.
LE CASSE COMUNALI. L’accaduto diventa Il Comune si farà carico di porre rimedio a tutti i danni materiali prodotti da questi vandali, purtroppo sottraendo risorse che avrebbero potuto essere più utilmente investite nelle iniziative indispensabili a migliorare la qualità della vita degli ortesi. È bene che i cittadini onesti, la stragrande maggioranza di chi vive a Orta Nova, abbiano sempre presente quanto tempo e quanto denaro vanno sprecati per fronteggiare l'idiozia e l'inciviltà di questa gente.
IL PRECEDENTE. Un paio di anni fa, il cimitero di Orta Nova divenne un “caso”: il Comune aveva infatti predisposto un servizio sul proprio sito internet ufficiale, attraverso il quale cercare i propri defunti seppelliti nel cimitero cittadino, inserendo semplicemente il nome, il cognome e anche il soprannome dei defunti. Una volta riempiti i campi di ricerca si aprivano di fatto le porte della necropoli ortese, con tanto di foto identificativa per ogni lapide ricercata. L’iniziativa, però, è stata bloccata dopo le proteste di alcune associazioni locali: veniva minata la privacy.