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  • Pubblicata il: 23/04/2015 08:56:51

Chioschi ambulanti, de Santis: "Gioco di prestigio per regolarizzare l'illegalità"

L'intervento del vicepresidente dell'associazione Changes

 
"Più che 'Salva ambulanti' sarebbe più esatto chiamarla 'Salva abusivi' ".  L'ultima delibera della Giunta Comunale (che autorizza l'installazione di chioschi in città) sollecita l'intervento del vicepresidente dell'associazione Changes, Leonardo de Santis. "Non sappiamo dire - commenta de Santis - se questo provvedimento temerario sia un irresponsabile stratagemma elettorale, o sia il frutto di una goffa ricerca di pace sociale; fatto sta che a noi non piace, e sospettiamo che qualcuno ne fosse già a conoscenza, avendo sostituito i punti vendita sequestrati con altri ex novo adiacenti a quelli forzosamente chiusi".

"COSA PENSERANNO LE FORZE DELL'ORDINE?". Il riferimento è ai chioschi spuntati negli stessi luoghi in cui nei giorni scorsi l'intervento della polizia municipale aveva portato a sequestri di bancarelle di vendita di prodotti ortofrutticoli. "E’ una scelta che desta preoccupazione, che dovrebbe vedere una levata di scudi anche da parte delle associazioni di categoria. Con un gioco di prestigio - continua il rappresentante di Changes - si pretende di rendere “temporaneamente legale” una pratica illegale: chissà cosa penseranno gli agenti delle Forze dell’ordine che hanno operato in città per lo smantellamento dei presidi abusivi".

MANCANZA DI CONDIVISIONE. L'ex consigliere comunale punta il dito, infine, contro la mancanza di partecipazione nella decisione. "Ci sarebbe piaciuto - afferma de Santis - che il Comune avesse messo in campo un progetto condiviso con i cittadini sugli spazi da destinare a tali attivita’, per dare nel breve e nel medio periodo risposte alla fame di spazio che c'è in città, ma dobbiamo ricordare che non piace ai nostri rappresentanti istituzionali la partecipazione: ne è un esempio la mancata istituzione della Consulta per la legalità. Fatichiamo a tollerare le occupazioni abusive, ci chiediamo come la prefettura tolleri che il suo lavoro venga sconfessato, noi come associazione e come singoli non tolleriamo che venga sancito il diritto di non rispettare le regole.”

di Redazione