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  • Pubblicata il: 04/07/2013 11:44:03

Coltivavano una maxi piantagione di marijuana: sei arresti

Il profitto sarebbe stato di 420 mila euro

Quasi mille piante di marijuana, da cui si sarebbe potuto trarre un profitto di 420mila euro. Sono i numeri della piantagione di canapa indiana scoperta dai Carabinieri in località Contessa, nell’agro del Comune di Stornara.

GLI ARRESTATI. Con l’accusa di concorso in produzione di sostanze stupefacenti. Sono state arrestate sei persone: Riccardo Masciavè,classe 1987, Kamil e Dawid Strzop (rispettivamente ’94 e ’92), domiciliati a Stornara e Giovanni e Francesco D’Auria, classe 1988 e ’95 e Nicola Gargiulo (’84), originari di Gragnano. L’attività di polizia giudiziaria è scaturita da minuziose indagini eseguite dai Carabinieri che hanno notato strani movimenti nella campagna. I militari hanno accertato che presso quel fondo, apparentemente incolto e pieno di erbacce molto alte, a turno, e soprattutto in orario notturno, si recavano alcune persone. A seguito di alcuni servizi di osservazione i Carabinieri hanno verificato che i soggetti ogni qual volta si recavano in quella località attivavano e poi disattivavano un complesso sistema di irrigazione costituito da tubi in plastica che correvano lungo il terreno.

 

UN PROFITTO DA 420 MILA EURO. Sospettando che tali operazioni potessero sottendere il compimento di attività illecite, i Carabinieri hanno deciso di intervenire e hanno scoperto che nel fondo agricolo era presente una piantagione di canapa indiana da cui si estrae marijuana. La coltivazione era occultata da erbacce che la circondavano e le persone trovate sul posto sono state fermate e condotte in caserma. Nel frattempo i Carabinieri hanno constatato la presenza di 981 piante alte circa 1 metro tutte estirpate e risultate pesare 760 Kg. Dalle analisi effettuate presso il Laboratorio Analisi Sostanze Stupefacenti del Comando Provinciale Carabinieri di Foggia è emerso che si sarebbero potute ottenere 85.000 dosi medie singole per un valore di circa 420 mila euro.

IL SISTEMA D’IRRIGAZIONE. Sul fondo dove è stata scoperta la piantagione era stato realizzato un capillare sistema d’irrigazione realizzato con tubi in plastica collegati ad una pompa elettrica alimentata da un generatore di 7 kw capace di estrarre acqua da un pozzo artesiano presente nei pressi della coltivazione. L’impianto di irrigazione era attivabile da un quadro elettrico proprio dove i Carabinieri avevano notato le persone ferme ad armeggiare.

di Redazione