Comune Foggia, Landella 'pigliatutto' e la Lega litiga per le poltrone: è già crisi in Consiglio
La nomina di Iaccarino a presidente del Consiglio scatena le ire di Di Fonso
La seconda legislatura targata Franco Landella inizia nel peggiore dei modi tra litigi, offese e accuse reciproche all'interno dei banchi della maggioranza.
LA CORSA ALLA POLTRONA. Come previsto dal Testo Unico degli Enti locali, la seduta inaugurale del consiglio comunale prevede all'ordine del giorno la nomina del presidente del Consiglio. A nulla sono valsi, tuttavia, gli incontri precedenti alla riunione per giungere a un accordo. Lasciate da parte le dichiarazioni di facciata della campagna elettorale, le candidature 'di servizio' per la città si trasformano subito in corse alla poltrona. Leonardo Iaccarino e Massimiliano Di Fonso, i due all'interno della maggioranza maggiormente suffragati nel corso delle elezioni, pretendono entrambi lo scranno. Non trovando la quadra, dopo due votazioni andate a vuoto, occorre il voto del sindaco Landella per racimolare le preferenze necessarie a eleggere Leonardo Iaccarino. La Lega si astiene.
LE PROTESTE. È a quel punto che i sostenitori di Massimiliano Di Fonso, giunti in massa in consiglio ad assistere alla riunione, incominciano a fischiare e a inveire contro il sindaco Landella: “Vergogna!”, “Traditore” sono gli strali lanciati al primo cittadino. La situazione torna presto alla normalità ma resta per intero il nodo politico.
L'APPOGGIO ESTERNO. Un furibondo Di Fonso, pur non essendo capogruppo, parla a nome della Lega e annuncia che il partito è fuori dalla maggioranza. Sotto accusa “il monopolio di Landella” nella cui giunta “siedono cinque assessori di riferimento”. Secondo il neoconsigliere sindacalista, il partito di Salvini assicurerà solo un appoggio esterno valutando volta per volta le questioni portate in consiglio. Insomma, siamo al punto di prima: si naviga a vista nonostante i problemi e le urgenze che attanagliano la città. E in vista c'è l'approvazione del bilancio.