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  • Pubblicata il: 20/05/2020 14:53:59

Il Coordinamento Teatri Indipendenti di Foggia scrive a Emiliano: “Riaprire i laboratori”

"Vuoto normativo da colmare, il solo modo per non chiudere"

Teatro dei Limoni, Piccola Compagnia Impertinente, Teatro della Polvere e Piccolo Teatro di Foggia: sono le quattro realtà che ormai da decenni fanno teatro e spettacoli sul territorio e che rischiano di chiudere per sempre. A dare loro una boccata d’ossigeno, sarebbe proprio la riattivazione di laboratori, corsi, seminari e workshop: con il lockdown infatti, le compagnie teatrali indipendenti di tutta Italia hanno dovuto sospendere i propri appuntamenti, perdendo iscrizioni e corsisti in un colpo solo.

TEATRI RIAPRONO IL 15 GIUGNO E I CORSI?. È il senso della richiesta ufficiale inviata dal Coordinamento dei Teatri Indipendenti di Foggia che raggruppa le quattro compagnie di cui sopra, al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, all’assessore foggiano al bilancio, Raffaele Piemontese, e all’assessore alla cultura e al turismo, Loredana Capone. “Come è ormai noto, dopo una lunga e sofferta chiusura forzata a causa dell'emergenza Covid-19 – si legge nella lettera – è prevista la riapertura dei teatri in data 15 giugno 2020. Quello però che ancora non è stato previsto e non appare neanche tra gli argomenti in via di discussione è la riattivazione di tutti quei corsi, laboratori, workshop e seminari bruscamente sospesi che tanta gente ha lasciato a casa, con un percorso sociale/formativo troncato e non portato a termine”.

UNICA REALE POSSIBILITA’ PER NON CHIUDERE. “Teniamo a precisare che in tutta la regione sono centinaia le compagnie teatrali che si trovano nella stessa situazione – si legge ancora – e che soffrono di questo vuoto normativo sia dal punto di vista culturale e sociale che da quello meramente economico. Non rientrando nel contributo previsto dal FUS né in quello della progettazione triennale previsto dalla Regione Puglia, la possibilità di svolgere ‘formazione privata’ rappresenta l'unica reale possibilità economica per scongiurare una imminente e disdicevole chiusura delle strutture e associazioni in questione. Riteniamo che l'utilizzo degli spazi teatrali per le sopracitate attività non differisca dalla riapertura di: chiese e luoghi di culto per la celebrazione di riti; palestre e centri sportivi; scuole di danza”.

RIATTIVARE I CORSI DALL’1 GIUGNO. A dire del Coordinamento, anzi, lo svolgimento delle attività di formazione, oltre a non essere in alcun modo maggiormente pericoloso rispetto alle attività sportive o religiose, “rappresenterebbe una ottima occasione di ‘cura’ per molte delle persone sottoposte a lockdown, alleviando situazioni di disagio psicofisico, sindrome da stress, ansia, rabbia, sfinimento emotivo e depressione”. Qui, infine, la richiesta esplicita di poter verificare e concedere, fatte salve tutte le procedure di prevenzione e sicurezza, la possibilità di riattivare laboratori teatrali, workshop, corsi e seminari, nelle strutture teatrali e non, pubbliche o private, al chiuso e dove possibile all'aperto, a partire dalla data dell’1 giugno 2020”.

di Redazione