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  • Pubblicata il: 25/04/2020 13:44:15

COVID-19, l'appello: "Come potranno ripartire bar, ristoranti e sale ricevimento? Annullare canoni locazione per i mesi di inattività”

Il settore dei pubblici esercizi – bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie, stabilimenti balneari – con 30 miliardi di euro di perdite è in uno stato di crisi profonda con il rischio di veder chiudere definitivamente 50.000 imprese e di perdere 300 mila posti di lavoro. “Anche nel nostro territorio molti imprenditori stanno maturando l’idea di non riaprire l’attività perché non intravedono le condizioni di mercato adeguate”. La Fipe Confcommercio Foggia lancia l’allarme sul proprio settore di competenza. Le saracinesche rischiano di restare chiuse anche dopo il 3 maggio, nonostante i Pubblici Esercizi, cuore pulsante cittadino, luogo di incontro e presidio sociale, stiano cercando di affrontare questa crisi andando incontro alle nuove esigenze dei cittadini, sottoposti a doverose restrizioni. “A breve le attività potranno nuovamente aprire e occorre farci trovare preparati, per operare in sicurezza e per poter garantire il nostro servizio, in modo che sia economicamente sostenibile rialzare le serrande delle nostre attività”, commentano da direttivo Fipe sezione ristoratori Confcommercio Imprese per l’Italia provincia di Foggia.

LA RIPARTENZA. Durante la riunione, che si è tenuta in modalità video, con il direttivo allargato del sindacato dei ristoratori si è evidenziata la preoccupazione per la ripartenza visto che la liquidità per le imprese del settore è insufficiente (vista la sospensione di quasi due mesi), la burocrazia incombe , le linee guide per la ripartenza ancora non sono state comunicate e del decreto aprile ancora non si sa nulla. “Come potranno ripartire i ristoranti? Per non parlare delle sale da ricevimento: molti degli associati hanno sale per i matrimoni e hanno subito quasi il 100% delle disdette. Come recuperare quel business perduto?”, è l’interrogativo.

LA STRATEGIA COMUNE. Per questo motivo la Fipe (settore ristoranti) provinciale, oltre a condividere tutte le iniziative che il settore sta portando avanti a livello nazionale, chiede anche “la sospensione di tutti i versamenti locali e di trovare una strategia comune tra Regione, Comuni e proprietari immobiliari per rinegoziare o addirittura annullare i canoni di locazione per i mesi di inattività”.

di Redazione