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  • Pubblicata il: 11/01/2021 09:37:36

Lo sfogo di una paziente da Chirurgia Covid: "Termometro rotto, ho la febbre ma non per il personale sanitario"

Una testimonianza sui social. Per raccontare le sue vicissitudini in ospedale, al tempo del Covid. Una nostra lettrice (di cui qui evitiamo di riportare le generalità ma che su Facebook, e contattata personalmente, si 'firma') sta riportando la sua cronaca dal Riuniti.

LO SFOGO. Ecco il quadro da 'ospite' nel Policlinico di Foggia da 8 giorni. di cui un terzo "nel reparto di chirurgia covid o meglio detto: Beirut. Dovete sapere - spiega - che in questo reparto aperto alla bene e meglio a novembre scorso, normalmente lavorano 2 infermieri e 2 Oss per turno, solo una volta c'è stato un turno da 3 infermieri. Cosa c'è di strano? Che i pazienti da assistere sono circa 17, tutti allettati, tutti, o quasi, inabili alle attività minime di igiene personale e/o alimentazione. Questo è il quadro generale per farvi capire perché la colazione può arrivare alle 10.30, Il pranzo somministrato alle 15.30, l'igiene fatta alle 11, la terapia somministrata a mozzichi: perché ti mettono una flebo, nel frattempo ne inseriscono altre, il tempo passa, ci sono sempre i soliti due infermieri che vanno da un capo all'altro del reparto.... e il tempo passa. Sono due giorni che ho la febbre, ma il loro termometro non la evidenzia. Mi faccio portare un termometro da casa. Il loro termometro segna 36.6, il mio 38,2. Lo faccio notare all'infermiera, la quale mi dice che lei deve riportare il dato del suo termometro. Imploro la Tachipirina, che mi viene somministrata non perché ho la febbre (v. mio termometro), ma perché ho mal di testa. Questo giochino cosa produce? Che sulla mia scheda i miei parametri sono buoni, sono asintomatica, per cui non necessito di antibiotico. Il medico, così, interrompe la terapia. Questa sera chiedo notizie sui miei farmaci e mi comunicano che, eparina e farmaco mio a parte, non c'è nessuna terapia. La febbre sale. Il mio termometro alle 21.45 segna 38. Chiamo l'assistenza, ma c'è il cambio turno, si sa. Aspetto, credo pazientemente, sino alle 22.25. Mi rispondono che un infermiere si è bardato e presto verrà a misurarmi la febbre. Alle 23 chiamo di nuovo, non ho più forze, mi fa male la testa, gli occhi mi bruciano, mi rispondono che devo aver pazienza. Ho alzato la voce ed ho chiesto loro se un'ora e un quarto dopo, loro la ritenevano tanta o poca pazienza. Nel frattempo ho chiesto l'intervento del medico di guardia di ortopedia (si, io sono di competenza di ortopedia). Arriva l'infermiere, gli spiego la situazione, onestamente alterata. Lui, come i suoi colleghi, mi dice che quello è lo strumento. Intanto mi scarica il mio termometro e questi segna 39,5. A questo punto va a prendere un altro termometro LASER. Uno segna 37.1, l'altro 38.7. Certo sapere quale sia la mia temperatura è impossibile, ma almeno ho dimostrato che non sono pazza e che il loro termometro non funziona. Già sabato ho mandato una mail al dr Mezzadri, per la quale non ho avuto ritorno. Chissà se domani qualcosa cambierà. Comunque è mezzanotte e il medico non si vede". 

di Redazione