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  • Pubblicata il: 06/10/2013 10:44:01

Criminalità, a Vieste confermata la confisca dei beni all'immobiliarista Danilo Sbarra

Coinvolto in affari di mafia e nella Banda della Magliana

La Corte di Cassazione ha confermato la confisca dei beni, per alcune decine di milioni di euro, di Danilo Sbarra, l'immobiliarista romano morto nel 2006 e ritenuto dalla magistratura responsabile di aver riciclato danaro sporco per conto di associazioni mafiose.
IL TESORO TRA VIESTE E SABAUDIA. Si tratta di 43 unità immobiliari a Vieste (Foggia) e di altre sei a Sabaudia (Latina) ed otto società. I beni furono sequestrati dalla Guardia di finanza nel dicembre dello scorso anno nell'ambito di un'inchiesta del pm di Roma Luca Tescaroli. Il 'tesoro' di Sbarra è stato sottratto agli eredi dell'imprenditore a ad alcuni prestanome.
BANDA DELLA MAGLIANA. Per trent'anni l'imprenditore avrebbe fatto affari all'ombra delle più disparate attività criminali, dalla Banda della Magliana alla camorra passando per la mafia, costruendo un impero. In particolare avrebbe avuto per decine di anni relazioni con associazioni criminali dedite soprattutto all'usura, alla bancarotta fraudolenta e al traffico internazionale di stupefacenti. La sua ascesa economica, secondo le indagini, sarebbe stata legata al suo ruolo di riciclatore, non solo per conto di noti gruppi criminali operanti nella Capitale, quali la "Banda della Magliana" e la "Banda della Marranella", ma anche di esponenti di spicco di "Cosa Nostra" siciliana e della "Nuova Famiglia" di matrice camorrista. (Fonte Ansa)

di Redazione