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  • Pubblicata il: 13/10/2018 15:50:12

La Foggia di una volta: fabbriche, opifici e quel campo di calcio in via Ascoli

La rubrica curata da Salvatore Aiezza

Cari lettori, questa settimana vorrei fare un passo indietro nel tempo. Si va agli inizi del 900, per quanto riguarda la storia della nostra città, avendo rinvenuto, sfogliando l’emeroteca digitale della Puglia, un interessante libro intitolato “La Citta’ di Foggia”, scritto dal nostro concittadino Andrea De Ritis (già autore di molti testi scolastici, di storia locale e non solo, su personaggi e uomini illustri), edito nel 1906 dalla Società Tipografica di Foggia. 

IL VOLUME. Sfogliando il libro, oltre alle tante notizie sulla nostra città mi sono soffermato sulle pagine dedicate agli “opifici, officine e depositi”, allora presenti a Foggia. Ebbene, nello scorrere le tante attività industriali di inizio 900 che davano lavoro a migliaia di nostri concittadini, ho avuto la conferma di quanto, sul finire dell’800 e almeno sino alla seconda guerra mondiale, Foggia fosse stata importante e avesse una florida economia, oltre a essere sede di importanti uffici, palazzi, monumenti e scuole, oltre che di una primaria Università, che la ponevano subito dopo quella napoletana. Ho pensato, dunque, di riportarvi alcune di quelle attivitàaffinchè possiate comprendere di come fosse “viva” la nostra città: 
- OFFICINA DEL GAS E LUCE: fondata nel 1870, dava lavoro ad 80 operai. 
- LO STABILIMENTO PER LE MACCHINE A VAPORE SAPONARO E POLLICE, nato nel 1873, oltre a fornire macchine e strumenti agrari aveva anche una fonderia per il bronzo. Anche qui vi lavoravano circa 80 persone. 
- BAL E EDWARDS; una grande multinazionale del tempo con sede in Italia, a Milano, concessionaria dei marchi più importanti e famosi di macchine per l’agricoltura. 
- PASTIFICIO E PANIFICIO G.O. BARDUCCI PEDON: dove lavoravano oltre 200 persone. Sin dal 1886 si produceva pasta e pane di ogni tipo. 
- IL FAMOSO STABILIMENTO MECCANICO “MANCINI E LA TORRE” : leader nelle macchine trebbiatrici, trattori ecc, ancora oggi famose nel mondo. 
-Un mulino e pastificio storico di Foggia: ROCCO LA CAPRIA, che sorgeva in Via Isonzo e Viale Ferrovia, ancora oggi ricordato da tantissimi nostri anziani, anche perché abbattuto nel 1994 per far posto a un palazzone, come, purtroppo, capitato a Foggia per moltissimi palazzi e luoghi storici. Anche questo mulino dava posto ad oltre 200 persone. C’erano poi la fabbrica del ghiaccio “Figliolia” che produceva circa 70 quintali al giorno di ghiaccio, quella dei fiammiferi di legno “Verenucci” e tante altre fonderie ed officine meccaniche. Come avrete notato dunque, Foggia era centro produttivo e di commercio di notevole importanza, con un gran numero di occupati che producevano e consumavano, facendo si che la Città fosse piena di bar, negozi, esercizi commerciali (nota la c.d. Via degli Orafi per il numero e importanza delle gioiellerie esistenti); tutto cio’ era evidente nel gran numero di carrozze a cavallo ( taxi e bus del tempo) che transitavano in città, oltre che della frequentazione di tante persone dei cine teatri, locali da ballo e spettacoli vari. 

IL SETTIMANALE. E veniamo allo sport. Siamo nel 1947. A Foggia quell’anno si pubblicava un settimanale di sport cinema e varietà: “IL SATANELLO”, molto seguito, del quale era responsabile Mario Taronna e stampato presso la “Tipografia Rinnovamento” di Piazza C Battisti. Nel numero 3 del 20 gennaio 1947 si parla della 17^ del girone C del campionato di serie B, al quale il Foggia venne riammesso per meriti sportivi ma dal quale, a fine stagione retrocesse di nuovo in C. Quella giornata vide grandi sorprese in serie A, come la vittoria del Bari a San Siro per 2-0 con il Milan e del Torino, capolista, sconfitto ad Alessandria per 2-0 . Ci fu poi l’altisonante punteggio di 7-2 con il quale la Juventus vinse con il Venezia. Il Foggia quella domenica di gennaio del 1947 raccolse uno striminzito 0-0 con il Brindisi sul campo di Via Ascoli, dove allora si giocava per indisponibilità dello Zaccheria. L’articolo di fondo del settimanale si occupo’ poi di un importante problema che riguardava il campo di Via Ascoli: ci si lamentava, infatti, della impossibilità di ospitare il sempre crescente numero di tifosi, a causa della ridottissima capienza dell'impianto e del pericolo per la sicurezza pubblica causato dalla calca che ogni domenica si formava in quello stadio. Inoltre questa situazione non permetteva ai tanti che volevano vedere il Foggia, anche dalla provincia di recarsi allo stadio e molti, specie le donne e i ragazzini rinunciavano a vedere i rossoneri per paura di trovarsi in brutte situazioni.
(Salvatore Aiezza)

di Redazione