Tra comico e tragedia in scena vizi e virtù: al Teatro della Polvere un Natale con "Volpone"
Divertire per denunciare i lati oscuri dell’animo umano: un’accusa terribile. Questo è il “Volpone” di Ben Jonson e raramente il comico e il tragico si fondono in una così impietosa armonia. La farsa rasenta la tragedia, la beffa si tinge di inumana crudeltà. Si ride, si gioca ad essere crudeli, si sghignazza, ci si traveste e ci si inganna per restare alla fine spauriti di fronte al baratro in cui può precipitare l’uomo quando si rende schiavo della sua avidità. E con “Volpone” entra nel vivo la stagione teatrale 'Classico è Moderno' del Teatro della Polvere. La compagnia foggiana è pronta a debuttare con la nuova produzione del teatro di via Nicola Parisi, tratto dall'omonimo spettacolo di Ben Jonson: in scena nei prossimi due fine settimana - sabato 21 e 28 e domenica 22 e 29 - con una replica straordinaria (in pomeridiana) prevista per il 31 dicembre. (Per info e prenotazioni: 351.5400172).
LO SPETTACOLO. Volpone, signore avaro quanto ricco, invia il parassita Mosca dai suoi "aspiranti" eredi facendo credere loro di essere moribondo. Questi ultimi, ricoprono Volpone di regali nella speranza di diventare i prescelti, incrementando - a loro insaputa - il patrimonio dell'uomo. Sul palco, gli attori (in ordine alfabetico): Carlo Baldassini, Pier Ciccone, Stefano Corsi, Anna Laura d'Ecclesia, Fabio Fabiano, Armando Granato, Simona Ianigro e Luciano Veccia. Assistente alla regia Deborah Carlucci; tecnico audio/luci Antonio Mancini; scenografia Massimo Baldassini. La regia è affidata a Mimmo Padrone.
PERSONAGGI SIMBOLO. “Volpone - spiega Padrone nelle note di regia - è una terribile farsa in cui una risata feroce graffia il volto di una società nella quale, ieri come oggi, il “Dio Denaro”, è al centro della vita. A dispetto del trascorrere del tempo Volpone e Mosca risultano, ancora oggi, personaggi-simbolo della storia dell’umanità. Nel disegno di Volpone, rappresentato per la prima volta nel 1606 dalla compagnia dei King’s Men al Globe Theater di Londra, s’avverte la sottigliezza della commedia rinascimentale italiana. A partire dal perfetto congegno teatrale della Mandragola di Machiavelli, oppure da altre opere letterarie del medesimo periodo, nelle quali si esaltano le doti di chi tende, ad ogni costo e con ogni mezzo, all’affermazione della propria volontà e al raggiungimento della propria felicità. Sotto i toni cupi e beffardi della vicenda s’intravede una trama sottile, che rimanda di continuo alla natura segreta e misteriosa dei protagonisti".