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  • Pubblicata il: 27/10/2018 09:40:30

"Vogliamo smentire chi dice che qui non cambia mai niente...": il 'Manifesto per Foggia' si presenta alla città

“Non è una manifestazione né di destra né di sinistra ma è il tentativo di far sentire la voce dei cittadini che si confrontano con idee e opinioni, discutono dei problemi e propongono progettualità per migliorare Foggia e il futuro delle nuovo generazioni. Invitiamo tutti a partecipare, per formare una grande comunità, quella del buon senso”. Nelle parole di Sario Masi, organizzatore del gruppo, c'è la premessa del "Manifesto per Foggia". Un’idea nata da un gruppo di persone "accomunate dall’amore per la propria città e da sentimenti comuni, primo tra tutti la volontà di non arrendersi a un certo retaggio fatalista, al tanto a Foggia non cambia niente”, che si è riunito e presentato alla città venerdì pomeriggio presso il D-Campus. 

LE IDEE. Manifesto - hanno spiegato i promotori - è una raccolta di idee innovative ma soprattutto realizzabili tali da permettere una gestione nuova della comunità, alla quale tutti possono partecipare. Sulla nascita dell’associazione si è soffermato anche Gianni Buccarella - portavoce di Manifesto per Foggia: “Con un gruppo di amici siamo partiti dall’analisi dell’esistente, con uno sguardo critico verso il passato, per immaginare il futuro che ne sarebbe derivato. Foggia potrebbe non avere un futuro quale noi vorremmo. Sappiamo che il futuro si colloca su una linea di tendenza, esattamente quella costruita, nel passato e nel presente, con il nostro impegno, le nostre azioni, la nostra visione. Quella linea di tendenza, sulla quale immaginiamo si stia scrivendo il futuro della nostra città, abbiamo contribuito a costruirla noi. Non direttamente, pur se consapevolmente. È la linea che abbiamo consentito che altri, gli eletti, in quanto destinatari di una delega in bianco, progettassero per noi”. 

I TEMI. Numerose le tematiche affrontate durante l'incontro - moderato dal caporedattore de La Gazzetta del Mezzogiorno, Filippo Santigliano - dalla sicurezza, ai rifiuti, alle nuove idee di sviluppo della città, alle problematiche legate alla pianificazione delle politiche sociali. Fondamentale la necessità di lavorare sul lungo periodo e di sviluppare un percorso di consapevolezza, perché il territorio si sviluppa anche attraverso la presa di coscienza. 

IL GENERALE. Le conclusioni del primo incontro pubblico di Manifesto per Foggia sono state affidate al Generale di Brigata Giuseppe Morabito, che ha offerto al D-Campus la sua illustrazione sui dati del Centro Studi Macchiavelli insieme a un’analisi statisticamente sofisticata della Fondazione Hume che ha esaminato l'evoluzione storica del crimine in Italia partendo dal 1988, anno in cui la percentuale di stranieri sul territorio italiano era inferiore al 2%, fino al 2015, in cui ha superato l'8%. E quando ha spiegato alla platea che "San Lorenzo è quello che accadrà a Foggia, se il quarto responsabile è venuto a Foggia, vuol dire che siete messi male. Noi il nemico ce l’abbiamo in casa" si è capito l'orientamento del "Manifesto". E quel né di destra né sinistra ha cominciato a vacillare...

di Redazione