Un altro pezzo di sinistra lascia Augusto Marasco: Sel esce dalla coalizione che appoggia il candidato sindaco vincitore, anzi trionfatore, delle primarie del 9 marzo.
L'ACCORDO CON L'UDC. E la goccia che ha fatto traboccare il vaso è l’accordo con l’Udc, c
he già aveva provocato un botta e risposta Scalfarotto-Marasco. Sel ammette gli errori: “Le primarie del 9 marzo non hanno solo sancito il prevalere di una candidato ma hanno affermato il prevalere di un'idea centrista e moderata come proposta elettorale per il futuro governo della città. Abbiamo commesso un errore nell'attribuire alle primarie una potenza salvifica e costituente di un nuovo patto tra le forze politiche”.
IL PASSAGGIO DI CONSEGNE. Nella nota a doppia firma Cataldo – Crivelli (in serata dovrebbe esserci il passaggio di consegne, con Crivelli nominato commissario a Foggia al posto dell’attuale coordinatore regionale Sel), si evidenzia come “la ricetta dell'allargamento ulteriore al centro è una mossa elettoralistica che non ci vede concordi. La coalizione a sostegno di Augusto Marasco si muove quindi in una prospettiva cieca, somma soggetti politici in virtù del loro consenso potenziale e non su basi programmatiche”.
IL RINGRAZIAMENTO A MONGELLI. “Ad oggi – proseguono i due - il segno moderato di tutte le candidature non permette alla Sinistra di riconoscersi in nessuna. Sel ha partecipato alle primarie nella speranza, poi rivelatasi vana, che le lacerazioni della coalizione potessero sanarsi. Purtroppo le primarie non hanno fatto bene alla tenuta della coalizione stessa e nemmeno a Sel visto che il sostegno alla candidatura di Gianni Mongelli, che ringraziamo per generosità con la quale ha affrontato questa vicenda, è costato la perdita della rappresentanza in seno al Consiglio comunale”.
GLI ERRORI. “Ci vengono attribuiti molti errori – concludono Crivelli e Cataldo - e oggi non vogliamo commetterne uno ulteriore, ovvero la presenza in una coalizione nella quale non riconosciamo più i contorni originari. Alle prossime elezioni amministrative è necessario dare una riconoscibilità alla sinistra foggiana perché si possa ricominciare a costruire”.
IL NOME: SALVATORE SPERANZA. Raggiunto telefonicamente a Roma, dov’è attualmente impegnato per un’assemblea nazionale, Cataldo conferma che ci sarà una candidatura "made in Sel" e rievoca un nome, ben presto abbandonato: “In un’ottica ricompositiva della sinistra foggiana, possiamo anche prendere nuovamente in considerazione l’idea di candidare Salvatore Speranza. Del resto – prosegue Cataldo – l’idea è quella di portare in scala locale il fermento che c’è a livello nazionale per la lista Tsipras. E Speranza potrebbe essere il nome giusto”.