Vicesindaco e presidenza: tra Cusmai, Azzarone ed Emanuele spunta la suggestione Angiola per "allargare la maggioranza"
La partita è finita, senza giocare il secondo tempo. E così è già ora di premiazioni in casa campo largo progressista. In attesa della burocrazia per la proclamazione degli eletti, infatti, il neo sindaco Maria Aida Episcopo è al lavoro per formare la sua squadra di governo.
CON. La parte del leone, ovviamente, la faranno il PD, primo partito in città, i 5 Stelle e la rivelazione Con.
Proprio quest'ultima formazione, nonostante la pubblica ritrosia del suo leader, ambisce a un ruolo importante, con una spinta che arriva anche da Bari, fronte Emiliano: per Rosario Cusmai, infatti, sembra cucito addosso il ruolo di vicesindaco. Al di là della sua presenza personale, la longa manus del presidente regionale in Capitanata ha comunque interesse a concretizzare al meglio, in giunta, l'ottima prestazione con il suo 8,56% di preferenze.
I 5 STELLE. Un discorso che vale anche per i 5 Stelle, determinanti nella scelta della candidata sindaco e decisi ad accappararsi i ruoli di punta in giunta. La presenza costante di Mario Furore al fianco della Episcopo e la doppia discesa a Foggia di Giuseppe Conte in campagna elettorale sono la fotografia dell'interesse dei pentastellati a conquistare un posto di rilievo a Palazzo di Città.
IL PD. Sarà necessario trovare una sintesi con chi, al momento, ha la forza maggiore in Consiglio comunale: il Partito Democratico. Lo scranno più alto potrebbe essere occupato da una donna, per un'abbinata 'rosa' con la sindaca che avrebbe un valore anche simbolico: in questo caso alla presidenza ci andrebbe Lia Azzarone. Il PD, però, potrebbe anche optare per un riconoscimento a mister preferenze e allora la scelta si orienterebbe sul segretario cittadino, Davide Emanuele, il più suffragato tra i 683 candidati.
I CIVICI. A 'movimentare' ulteriormente questo quadro, un'altra suggestione: "allargare" la maggioranza e coinvolgere Nunzio Angiola, che con il suo risultato a doppia cifra alle urne è l'unico dei civici ad aver portato in Consiglio un altro esponente (la candidata Stefania Rignanese). Concedere a lui la presidenza - o addirittura, è l'idea di qualcuno, il ruolo di vicesindaco -, garantirebbe al campo largo progressista di scongiurare che Angiola possa cedere alle sirene di De Sabato e Mainiero, per costruire una opposizione comune.