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  • Pubblicata il: 15/10/2025 15:03:18

Ex pista di Borgo Mezzanone, al via il corso di italiano per i lavoratori del ghetto

Iniziativa promossa da Flai Cgil Foggia, Flc Cgil Foggia e Fondazione Metes

È partito il corso di italiano sulla pista di Borgo Mezzanone. Si tratta di una iniziativa fortemente voluta dai lavoratori che abitano il ghetto e che è stata resa possibile grazie alla collaborazione tra la Flai Cgil Foggia, la Flc Cgil Foggia e la Fondazione Metes.

LA CERTIFICAZIONE. ’Come Flai Cgil - spiega Francesca Stella, della Flai Cgil Foggia e responsabile del progetto - abbiamo da tempo un presidio all'interno del ghetto di Borgo Mezzanone e ciò che è emerso dall’ascolto delle istanze dei lavoratori e delle lavoratrici è l’esigenza di una scuola di italiano, soprattutto per conseguire la certificazione di A2 necessaria per richiedere il permesso come lungo soggiornante. Da qui l’avvio di un percorso con la categoria dei lavoratori della conoscenza che ci ha permesso di fornire un ulteriore servizio, completamente gratuito, per tutte e tutti che permetta anche un percorso di integrazione. Ringraziamo la Fondazione Metes che ha fornito il materiale per l’avvio del corso e che si occuperà dell’esame finale per il conseguimento della certificazione".

IMPARARE ED EMANCIPARSI. “L’attivazione di un corso di italiano sulla pista di Borgo Mezzanone  evidenzia il Segretario Generale della Flc Cgil Foggia, Giuseppe Ciuffreda - non è solo un atto sindacale, è un gesto politico e umano. Insegnare la lingua significa offrire dignità, diritti, possibilità di riscatto, in un luogo dove troppo spesso regnano abbandono, sfruttamento e invisibilità. Come FLC CGIL di Foggia, insieme alla FLAI CGIL di Foggia, siamo convinti che la conoscenza sia uno strumento di liberazione, anche e soprattutto per i braccianti migranti costretti a vivere e lavorare in condizioni disumane. Non accettiamo che esistano territori dove il diritto allo studio, alla salute, alla casa vengano sospesi. Portare la scuola dove lo Stato è assente - conclude - è il nostro modo di fare sindacato, stare nei territori, costruire inclusione reale. Ringraziamo chi ha reso possibile questo primo passo: i docenti volontari, i mediatori, le compagne e i compagni della FLAI, la fondazione Metes e soprattutto le lavoratrici e i lavoratori migranti che, con la loro voglia di imparare e di emanciparsi, ci ricordano ogni giorno il valore più profondo dell’istruzione”.

di Redazione