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  • Pubblicata il: 30/01/2014 12:45:05

Fallimento Amica, indagati Ciliberti e tre ex assessori. E Bruno Longo accusa Mongelli

L'ex municipalizzata è fallita a gennaio 2012

Venti indagati, tra cui l’ex sindaco di Foggia Orazio Ciliberti, gli ex assessori Angelo Benvenuto, Michele Del Carmine e Italo Pontone. E con loro anche i viceprefetti Michele Di Bari e Pasquale Santamaria.
L'INCHIESTA. Nuovo terremoto per l'Amica, l’ex municipalizzata per la nettezza urbana, fallita nel 2012 sotto il peso di un enorme mole di debiti. Gli avvisi di garanzia notificati dalla Procura della Repubblica hanno raggiunto questa mattina 19 persone e per gli indagati le accuse andrebbero dal falso in bilancio alla bancarotta fraudolenta. Tra loro figurano ex amministratori, revisori e dirigenti dell’ex municipalizzata di Corso del Mezzogiorno.
 
LA COLLABORATRICE E IL CDA. Tra i componenti del CDA indagati ci sono Lucia Murgolo, Michele Milano e Saverio Balestrucci. La Murgolo, stretta collaboratrice del sindaco Ciliberti, era stata già coinvolta in una precedente indagine in quello che fu chiamato "il caso del telefonino". Per i fatti, relativi all'utilizzo per fini privati di un cellulare intestato al Comune di Foggia, la ex consulente fu condannata nel 2009 a 1 anno per appropriazione indebita. Nel nuovo filone di indagine sotto la lente della procura i bilanci dell'Amica relativa agli anni dal 2006 al 2010.
 
TUTTI GLI INDAGATI. Elio Aimola,  Italo Pontone, Michele Del Carmine, Fabrizio Cangelli, Orazio Ciliberti, Michele Di Bari, Saverio Balestrucci, Angelo Benvenuto, Raffaele Brigida,Mario Mancaniello, Carlo Marconi, Michele Milano, Lucia Murgolo, Giovanni Ricci, Giuseppe Salvatore, Pasquale Santamaria, Michele Simone, Fortunato Stasi e Maria Teresa Zingrillo. 
LE ACCUSE DI BRUNO LONGO. Intanto le prime reazioni: il consigliere Bruno Longo ha immediatamente chiesto una riunione urgente del consiglio comunale sulle responsabilità politiche del fallimento Amica. “Il sindaco Mongelli – scrive Longo - deve ora dimostrare, possibilmente in Aula ma anche alla intera città, se i fatti delittuosi addebitati agli amministratori unici di Amica, da lui nominati con ordinanze firmate di suo pugno, non siano piuttosto da addebitare alla condotta deficitaria dell’amministrazione comunale, visto che si tratta, tra gli altri, di infrazioni e reati riguardanti il mancato versamento di contributi ai lavoratori : somme che se il comune, su ordine di Mongelli, non versava all’Amica ,non potevano certe essere inventate dal dr Di Bari e dal dr Santamaria ,semplici intermediari istituzionali”.

di Redazione