Cade l'impero di Zanasi, il tribunale decreta il fallimento dell'impresa di costruzioni
Il tribunale di Foggia con sentenza n. 61 dello scorso 30 giugno ha decretato il fallimento dellla Zanasi & Moschella srl, la società di costruzioni che fa capo a Eliseo Zanasi, attuale presidente onorario degli industriali di Foggia e presidente della Cassa Edile di Capitanata, che ha ricoperto, dal 2008 al 2013, la carica di presidente della Camera di Commercio.
I DEBITI. I giudici certificano la caduta dell'impero economico costruito da Zanasi negli anni d'oro del mercato immobiliare. Un gigante dai piedi d'argilla: oltre 10milioni di euro di debiti di cui 3,2 a breve termine nei confronti delle banche; una massa debitoria che non è più possibile coprire visto che “l'attività si è ridotta all'incasso dei fitti rivenienti dal patrimonio immobiliare”, del tutto insufficiente a risollevare le sorti dell'azienda.
CRISI DI LIQUIDITA'. Il fallimento è stato decretato su istanza dell'Edilizia Gentile, società di Mattinata che aveva eseguito forniture di piastrelle e rivestimenti in occasione della costruzione del residence Il Porto, che vanta un credito di oltre 300mila euro. La Zanasi & Moschella srl ha invece
grossi problemi di liquidità a causa di un cospicuo patrimonio immobiliare per gran parte ipotecato e alla partecipazione nella società “Il Porto srl” che i giudici ritengono sensibilmente svalutata.
LA PROPOSTA RESPINTA. Eliseo Zanasi, per evitare il fallimento, aveva proposto al tribunale una procedura di concordato preventivo che doveva assicurare l'integrale restituzione dei crediti privilegiati e il 35% di quelli chirografari. Tale procedura si basava sulla vendita di diversi immobili di proprietà ma il tribunale ha ritenuto non omologabile la proposta per “manifesta non fattibilità economica”. Le criticità sono state riscontrate proprio nei rapporti di partecipazione con la società “Il Porto srl”. Tra le somme da incassare, indicate da Zanasi per soddisfare i propri creditori, figuravano infatti oltre 2milioni di euro nei confronti della partecipata ma si tratta di importi di cui non è stata mai chiarita la natura e che in ogni caso difficilmente sembrano riscuotibili. La società “Il Porto”, dopo il progetto di costruzione dell'omonimo residence di Mattinata, che ha avuto anche traversie giudiziarie con un sequestro nel 2012 annullato dopo qualche mese dalla Cassazione, ha debiti per quasi 15milioni a fronte di un patrimonio netto di 8mila euro e di ricavi annuali di meno di 200mila euro che rendono anche per tale società evidenti i segni di una prossima insolvenza.
FALLIMENTO. Per i giudici dunque non vi è stata altra possibilità se non quella di rigettare la proposta e decretare il fallimento. Ora tutti i libri e le scritture contabili saranno in mano ai curatori fallimentari Christian Favino e Bartolo Dell'Orco. L'esame dello stato passivo è fissato al prossimo 21 novembre.