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  • Pubblicata il: 27/11/2013 15:25:00

Falò dell'Immacolata, il WWF lancia l'appello: per non inquinare via la plastica

"Diossine tossiche per l'uomo e gli animali"

Nel quartiere di Sant’Anna, i ragazzini stanno raccogliendo legna già da diverse settimane. Perché i falò per la festa dell’Immacolata dell’8 dicembre sono una tradizione che continua a resistere. Anche se rispetto a qualche anno fa, è più difficile registrare la ‘guerra’ fra i rioni per aggiudicarsi il falò più bello. Fatto sta, che “considerato che si tratta di una tradizione che appare indelebile”, Il WWF Foggia fa appello “per rendere questi roghi augurali se non altro meno inquinanti”.

 

 

LA RACCOMANDAZIONE L'aspetto che preoccupa di più l’associazione ambientalista, in vista dell’accensione dei falò per la festa dell’Immacolata, “è l'eventuale emissione nell'aria di diossine. Si tratta di composti organici con una struttura base costituita da atomi di carbonio, idrogeno e ossigeno. La sostituzione, a seguito ad esempio di una combustione, degli atomi di idrogeno con atomi di cloro produce numerosi tipi di diossine clorurate. Una parte di questi composti vengono considerati estremamente tossici per l'uomo e gli animali”. Parole, forse, incomprensibili per i ragazzi che si avventurano ad accatastare legna da ardere, ma che hanno un unico obiettivo: far inquinare il meno possibile in quella serata. Come? Escludendo dal falò tutte le materie plastiche.

NIENTE PLASTICA Perché “le diossine non vengono prodotte intenzionalmente, non avendo alcun utilizzo pratico, ma sono sottoprodotti indesiderati di una serie di processi chimici e/o di combustione. Se il materiale bruciato è privo di cloro e/o sostanze aromatiche, durante la combustione non si possono formare diossine clorurate. Le principali fonti di cloro sono le materie plastiche, ad esempio il PVC e le carte”. Per questo, l’associazione ricorda che “purtroppo una ricognizione effettuata sul  materiale accatastato per i futuri falò ha evidenziato una notevole presenza di questi materiali”. Pertanto, il WWF invita “ad escludere le materie plastiche nella fase di raccolta, allontanando quelle eventualmente già  presenti nelle cataste da accendere”.

di Redazione