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  • Pubblicata il: 01/05/2015 19:08:27

Fiera di Foggia, un convegno per presentare il progetto "ffresco Campano"

Organizzato dall'Istituto Ricerca e Formazione per il Mezzogiorno

Un convegno per presentare il progetto ffresco Campano che mira al miglioramento qualitativo e nutrizionale dei prodotti caseari della regione Campania attraverso una stretta sinergia tra produttori primari, i trasformatori e gli enti di ricerca.

L'EVENTO. Si è tenuto ieri, nella giornata inaugurale della Fiera Internazionale dell’agricoltura e della zootecnia di Foggia, l'incontro organizzato dall'Istituto di Ricerca e Formazione per il Mezzogiorno, ente capofila, per illustrare scopi ed obiettivi del progetto. Al convegno sono intervenuti Aniello Troiano e Pino Mauriello dell’Istituto di Ricerca e Formazione per il Mezzogiorno, capofila del progetto, Mena Nazzaro dell’ISA CNR Avellino, Vincenzo De Feo professore dell’Università di Salerno, Giancarlo Pepe chimico industriale e Giorgio Franco dirigente della Regione Campania.

IRFOM: "CONSERVAZIONE E QUALITA' ".  Aniello Troiano di I.R.Fo.M. ha spiegato i dettagli del progetto F.F.RE.S.C.O CAMPANO il cui fine è quello di mettere a punto nuove metodologie in grado di assicurare una prolungata ed idonea conservazione di prodotti freschi spalmabili ottenuti da latte di allevamenti presenti sul territorio attraverso nuove tecniche in grado di assicurare una prolungata ed idonea conservazione.

LE DUE METODOLOGIE. Pino Mauriello ha illustrato le due metodologie che saranno utilizzate: un sistema di conservazione che integra le basse temperature con umidità ed atmosfera controllata, senza impiego di gas aggiuntivi; un sistema di packaging che prevede l’uso di matrici polimeriche food grade e safe grade, contenenti estratti vegetali, ottenuti da piante officinali presenti sul territorio campano ed utilizzati come conservanti naturali.

I VANTAGGI. Anche Mena Nazzaro dell’Istituto di Scienze dell’alimentazione del CNR e il professore De Feo, esperto dell’OMS per il settore delle Medicine Tradizionali e le Piante Medicinali, hanno illustrato i vantaggi di una tale innovazione visto che, negli ultimi tempi, i molti dibattiti su argomenti quali gli OGM, la BSE, hanno determinato, sia da parte del mondo produttivo che da parte delle autorità legislative, la necessità di garantire al consumatore prodotti naturali, di qualità e con elevati requisiti di sicurezza e salubrità. L’Italia, peraltro, è uno dei paesi produttori di formaggi più importanti a livello comunitario. Nel sistema agroalimentare campano, la filiera lattiero-casearia riveste una notevole importanza. La zootecnia da latte bovino può costituire un forte punto di connessione con il territorio, in termini economici, sociali e culturali, e rappresentare un "elemento di sviluppo” importante in termini lavorativi, in grado di contribuire all'incremento occupazionale.

I NUMERI. L’ingegnere Pepe, ha posto l’accento sull’importanza dell’allevamento zootecnico, praticato in tutte le province della Campania che rappresenta la prima regione italiana per numero di imprese del settore lattiero-caseario; conta 307 caseifici e centrali del latte, 18 centri di raccolta, 10 stabilimenti di enti cooperativi agricoli.

IL CONTESTO. Ha concluso i lavori Giorgio Franco, dirigente della Regione Campania, affermando che i formaggi bovini prodotti in Campania si diffondono sempre più in contesti di distribuzione alternativi a quelli tradizionali: agriturismo, grossi distributori, locali commercializzati specializzati. Generalmente, la presenza di produzioni tipiche e riconosciute, ha negli ultimi anni rafforzato le produzioni regionali in un contesto competitivo sempre più globalizzato. Oltre all’ esigenza di prodotti tradizionali il più possibile naturali, di qualità e sicuri, oggi il consumatore è orientato anche al consumo di prodotti freschi, quali i formaggi freschi spalmabili, di sicura provenienza, preferibilmente della stessa regione, che tuttavia sono penalizzati da una vita di scaffale breve.

di Redazione