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  • Pubblicata il: 11/07/2022 12:15:22

Filiera Culturale sulle scelte del Foggia Estate: “discrezionali, soggettive e di potere”

“A chi non conviene fare un censimento del comparto?”

“Dopo le recenti constatazioni e riflessioni a mezzo stampa e social, sui consueti metodi utilizzati a giugno 2022 dall’Ufficio Cultura del Comune di Foggia per confezionare il programma estivo degli eventi (LEGGI), la domanda è sorta spontanea. Censire tutte le figure professionali che operano nel settore culturale, indipendentemente dalla configurazione fiscale, non dovrebbe costituire per un Ente pubblico un enorme, sicuro e consapevole patrimonio di tipo intellettuale, artistico, economico ed operativo?”.

INASCOLTATI. È la domanda – sempre più ricorrente, a ben guardare – che pongono i professionisti de La Filiera Culturale di Foggia, soprattutto dopo la divulgazione del “Documento” del 14 aprile 2021, assurto a guida di lavoro in alcuni comuni italiani ma non, come lamentano, nella città da cui è partito. Il documento, giunto più volte anche in Parlamento, “ha aiutato colleghi di tutta Italia ad uscire dall’anonimato e a superare le difficoltà enormi dei blocchi lavorativi culturali dei lockdown – si legge ancora nell’ultimo comunicato stampa inviato – e allora, perché restiamo inascoltati?”.

IL CENSIMENTO CHE NON C’E’. Anche alla luce dei fatti recenti, la richiesta principale resta una: “censire le maestranze e le competenze del settore, per portare all’attenzione delle Istituzioni le persone che operano attivamente nel campo culturale in ciascuna delle 20 Regioni e in ciascuno degli 8000 comuni d’Italia. Nella città di Foggia, ad esempio, il Comune sa quali sono i doppiatori? E i backliner? E i cantanti lirici? E i sarti di scena?”. La polemica è aperta, dunque, anche e soprattutto con i commissari che attualmente amministrano la cosa pubblica del Comune di Foggia, “in continuità”, stando a quanto scrivono dalla Filiera, con il modus operandi tanto criticato della precedente amministrazione – com’è noto, sciolta per mafia.

INCONTRO OFFENSIVO E UMILIANTE. In tal senso, la Filiera cita l’incontro del 27 ottobre 2021, quando “una delegazione di firmatari veniva ricevuta da uno dei subcommissari. L’incontro fu offensivo (per un oltraggioso dubbio sull’autenticità dei firmatari del documento) ed umiliante (per il tono di sufficienza con il quale ci veniva comunicata una sicura negazione di qualsiasi tipo di aiuto almeno per i dieci anni a seguire). Ci veniva ricordato che l'interlocutore non ci conosceva e ci venivano opposte tutta una serie di questioni fuori contesto, scagliateci addosso senza motivo. Peggio di un tram in pieno volto”.

SCELTE ARBITRARIE E SENZA AVVISO PUBBLICO. Da qui, l’affondo: “La conoscenza del settore artistico vantata dallo stesso subcommissario in quella sede, probabilmente, gli ha poi permesso di far aggiungere ai ‘consigli’ per il cartellone del Foggia Estate anche una band di Polignano (città in cui egli risiede)? Forse egli è in perfetta sintonia con le tradizionali modalità dei nostri amministratori comunali precedenti? Nel frattempo – si legge ancora – non solo nulla si è mosso nel Palazzo di Città riguardo il censimento capillare di tutti gli operatori ma ancora una volta si è deciso in maniera arbitraria, discrezionale e senza avviso pubblico sulle iniziative appena pubblicate del Foggia Estate, dando lavoro a poche e mirate realtà, ignorando di fatto un dialogo, una evoluzione ed un miglioramento dei rapporti con tutto il comparto effettivo. Il censimento a Foggia, finora – si legge infine – non è stato ritenuto fondamentale proprio per portare avanti scelte discrezionali, soggettive e di potere”.

di Redazione