“Forza ragazzi” cantano dalla Sud, nonostante una prova tutt'altro che brillante da parte del Foggia. I rossoneri si fanno rimontare nella ripresa, dopo l'uno-due micidiale della prima frazione di gioco, con reti di Colombaretti e Quinto. Il Melfi si rivela la “squadra camaleontica” annunciata da Padalino in conferenza stampa, alla vigilia, e nel secondo tempo rimonta le due segnature, portando a casa un più che meritato pareggio. Il Foggia scivola al quarto posto, la Casertana è ora terza.
I PRIMI VENTI MINUTI. Il Melfi è squadra organizzata e nei primi venti minuti fa letteralmente la partita, imbastendo anche buone manovre offensive. Il primo tiro in porta, da fuori area, è di Tortori, numero 11 giallo-verde (un '88 interessante), ma Narciso fa buona guardia. Alla mezzora però, il Foggia comincia a crescere e, complice un momento di confusione dell'imbavagliata retroguardia lucana, scaglia il primo, vero tiro in porta (dopo due tentativi alle stelle di Agnelli e Cavallaro): è Venitucci a scoccarlo ma Perina, estremo difensore avversario, para in due tempi. Il fantasista foggiano dimostra di essere il migliore degli avanti di mister Padalino.
IL DOPPIO VANTAGGIO. Al minuto '41 è Colombaretti (in crescendo la sua prova) che approfitta di una dormita (l'unica) della difesa avversaria e di testa, su punizione di Venitucci, anticipa il portiere Perina. Qualche colpa anche per l'estremo difensore lucano, colpevole di un'uscita non proprio perfetta. Cinque minuti dopo poi, Venitucci illumina Quinto, scavalcando la difesa con un'apertura da destra a sinistra, il centrocampista foggiano entra in area e punisce l'estremo difensore melfitano con un sinistro angolato.
LA RIPRESA. Un minuto dopo l'inizio del secondo tempo, ancora Venitucci fende la difesa avversaria e mette a tu per tu Cavallaro che da pochi passi, con un piattone sinistro, spara alto. Intanto, viene ammonito Agnelli, diffidato, che salterà la prossima. Ammonito anche Quinto, tutto nel giro di pochi minuti. Al 12esimo D'Allocco vola sulla sinistra e mette al centro un pallone invitante, Perina smanaccia sui piedi di Venitucci che spara alto quasi a porta vuota: peccato, avrebbe meritato il gol il numero 11 rossonero. Pochi minuti dopo, si accende (finalmente) Cavallaro, doppio dribbling e conclusione da fuori, centrale e facile per il portiere (resterà l'unico acuto di una partita al di sotto della sufficienza, prima di lasciare il posto a Leonetti, alla mezzora).
LA RIMONTA. Al 23esimo minuto il Melfi accorcia le distanze con Tortori: inserimento rapido che lascia sul posto la difesa rossonera e tocco di esterno sinistro che beffa Narciso. Il Foggia va nel pallone e al 30esimo del secondo tempo prende anche il gol del pareggio: il neo-entrato Marolda anticipa tutti con un colpo di testa preciso, ben servito su calcio d'angolo. Tre minuti dopo i rossoneri provano a riacciuffare i tre punti: sponda di Giglio e “rigore in movimento” bruciato da Leonetti che spara alto incredibilmente. Il Foggia ci prova per tutti i restanti minuti ma senza organizzazione e il Melfi porta a casa un pareggio più che meritato. La squadra di mister Padalino conferma i propri problemi difensivi: retroguardia lenta e spesso disattenta.
“Forza ragazzi” cantano dalla Sud, nonostante una prova tutt'altro che brillante da parte del Foggia. I rossoneri si fanno rimontare nella ripresa, dopo l'uno-due micidiale della prima frazione di gioco, con reti di Colombaretti e Quinto. Il Melfi si rivela la “squadra camaleontica” annunciata da Padalino in conferenza stampa, alla vigilia, e nel secondo tempo rimonta le due segnature, portando a casa un più che meritato pareggio. Il Foggia scivola al quarto posto, la Casertana è ora terza.
I PRIMI VENTI MINUTI. Il Melfi è squadra organizzata e nei primi venti minuti fa letteralmente la partita, imbastendo anche buone manovre offensive. Il primo tiro in porta, da fuori area, è di Tortori, numero 11 giallo-verde (un '88 interessante), ma Narciso fa buona guardia. Alla mezzora però, il Foggia comincia a crescere e, complice un momento di confusione dell'imbavagliata retroguardia lucana, scaglia il primo, vero tiro in porta (dopo due tentativi alle stelle di Agnelli e Cavallaro): è Venitucci a scoccarlo ma Perina, estremo difensore avversario, para in due tempi. Il fantasista foggiano dimostra di essere il migliore degli avanti di mister Padalino.
IL DOPPIO VANTAGGIO. Al minuto '41 è Colombaretti (in crescendo la sua prova) che approfitta di una dormita (l'unica) della difesa avversaria e di testa, su punizione di Venitucci, anticipa il portiere Perina. Qualche colpa anche per l'estremo difensore lucano, colpevole di un'uscita non proprio perfetta. Cinque minuti dopo poi, Venitucci illumina Quinto, scavalcando la difesa con un'apertura da destra a sinistra, il centrocampista foggiano entra in area e punisce l'estremo difensore melfitano con un sinistro angolato.
LA RIPRESA. Un minuto dopo l'inizio del secondo tempo, ancora Venitucci fende la difesa avversaria e mette a tu per tu Cavallaro che da pochi passi, con un piattone sinistro, spara alto. Intanto, viene ammonito Agnelli, diffidato, che salterà la prossima. Ammonito anche Quinto, tutto nel giro di pochi minuti. Al 12esimo D'Allocco vola sulla sinistra e mette al centro un pallone invitante, Perina smanaccia sui piedi di Venitucci che spara alto quasi a porta vuota: peccato, avrebbe meritato il gol il numero 11 rossonero. Pochi minuti dopo, si accende (finalmente) Cavallaro, doppio dribbling e conclusione da fuori, centrale e facile per il portiere (resterà l'unico acuto di una partita al di sotto della sufficienza, prima di lasciare il posto a Leonetti, alla mezzora).
LA RIMONTA. Al 23esimo minuto il Melfi accorcia le distanze con Tortori: inserimento rapido che lascia sul posto la difesa rossonera e tocco di esterno sinistro che beffa Narciso. Il Foggia va nel pallone e al 30esimo del secondo tempo prende anche il gol del pareggio: il neo-entrato Marolda anticipa tutti con un colpo di testa preciso, ben servito su calcio d'angolo. Tre minuti dopo i rossoneri provano a riacciuffare i tre punti: sponda di Giglio e “rigore in movimento” bruciato da Leonetti che spara alto incredibilmente. Il Foggia ci prova per tutti i restanti minuti ma senza organizzazione e il Melfi porta a casa un pareggio più che meritato. La squadra di mister Padalino conferma i propri problemi difensivi: retroguardia lenta e spesso disattenta.