L'atto di violenza è certo: prima insultato, poi pestato da un gruppo di ragazzi probabilmente foggiani, infine anche bruciato con la brace di una sigaretta. Sulla dinamica completa, in merito a quanto accaduto ieri pomeriggio, a Via Manfredonia, si attendono ancora i dettagli.
“Black Monkey” (scimmia nera): è quanto avrebbero detto, con toni offensivi, al migrante di nazionalità gambiana, circa cinque ragazzi con ogni probabilità foggiani, stando a quanto denunciato dalla sezione Arci di Foggia, oltre che dall'associazione di volontari denominata Dunia. Il ragazzo sarebbe stato vittima di un vero e proprio atto di razzismo, per giunta gratuito e immotivato, stante la sua testimonianza: dopo gli insulti xenofobi privi di alcuna motivazione, i ragazzi gli hanno spento addosso la brace di una sigaretta. Alle legittime rimostranze del migrante poi, uno dei teppisti avrebbe reagito con pungi e calci, tale da atterrarlo, facendogli perdere coscienza per qualche minuto. Ripresosi dallo shock e dall'aggressione, il cittadino gambiano è poi riuscito a fare ritorno nell'appartamento nel quale è ospitato temporaneamente, in quanto membro del progetto SPRAR, come fanno sapere da Arci Foggia.
“Per la prima volta in dieci anni siamo stati direttamente interessati da un atto di violenza contro un cittadino extracomunitario ospite del progetto SPRAR che la nostra associazione gestisce in collaborazione con il Comune di Foggia”: questa la nota inviato da Arci, a firma del presidente Domenico Rizzi. Il cittadino gambiano sarebbe un rifugiato per motivi umanitari, al pari di altre centinaia di migranti che, dal 2004, trovano anche nella città di Foggia un porto sicuro per scampare ai pericoli politici, sociali e intolleranti dei loro rispettivi paesi d'origine. “Non era mai accaduto – ha continuato l'Arci – prendiamo atto che è in atto in città un clima intimidatorio”.
CITTADINANZA ONORARIA. “Assurdo che nel 2014 si debba ancora combattere contro tanta ignoranza e tanta violenza – hanno dichiarato i volontari dell'associazione Dunia – in tal senso, non vogliamo solo una condanna delle istituzioni e l'arresto dei vili responsabili, vogliamo che il senso civico e di convivenza e rispetto rinasca più forte nella nostra comunità”. La proposta dunque, da parte dei volontari, è di conferire alla vittima dell'aggressione la cittadinanza onoraria foggiana.
L'atto di violenza è certo: prima insultato, poi pestato da un gruppo di ragazzi probabilmente foggiani, infine anche bruciato con la brace di una sigaretta. Sulla dinamica completa, in merito a quanto accaduto ieri pomeriggio, a Via Manfredonia, si attendono ancora i dettagli.
L'AGGRESSIONE RAZZISTA. “Black Monkey” (scimmia nera): è quanto avrebbero detto, con toni offensivi, al migrante di nazionalità gambiana, cinque ragazzi con ogni probabilità foggiani, stando a quanto denunciato dalla sezione Arci di Foggia, oltre che dall'associazione di volontari denominata Dunia. Il ragazzo sarebbe stato vittima di un vero e proprio atto di razzismo, per giunta gratuito e immotivato, stante la sua testimonianza: dopo gli insulti xenofobi, i ragazzi gli avrebbero anche spento addosso la brace di una sigaretta. Alle legittime rimostranze del migrante poi, uno dei teppisti avrebbe reagito con pugni e calci, tali da atterrarlo, facendogli perdere coscienza per qualche minuto. Ripresosi dallo shock e dall'aggressione, il cittadino gambiano è poi riuscito a fare ritorno nell'appartamento nel quale è ospitato temporaneamente, in quanto membro del progetto SPRAR, come fanno sapere da Arci Foggia.
RIFUGIATO E PARTE DI UN PROGETTO ARCI. “Per la prima volta in dieci anni siamo stati direttamente interessati da un atto di violenza contro un cittadino extracomunitario ospite del progetto SPRAR che la nostra associazione gestisce in collaborazione con il Comune di Foggia”: questa la nota inviato da Arci, a firma del presidente Domenico Rizzi. Il cittadino gambiano sarebbe un rifugiato per motivi umanitari, al pari di altre centinaia di migranti che, dal 2004, trovano anche nella città di Foggia un porto sicuro per scampare ai pericoli politici, sociali e intolleranti dei loro rispettivi paesi d'origine. “Non era mai accaduto – ha continuato l'Arci – prendiamo atto che in città vige un clima intimidatorio”.
CITTADINANZA ONORARIA. “Assurdo che nel 2014 si debba ancora combattere contro tanta ignoranza e tanta violenza – hanno dichiarato i volontari dell'associazione Dunia – in tal senso, non vogliamo solo una condanna delle istituzioni e l'arresto dei vili responsabili, vogliamo che il senso civico e di convivenza e rispetto rinasca più forte nella nostra comunità”. La proposta dunque, da parte dei volontari, è di conferire alla vittima dell'aggressione la cittadinanza onoraria foggiana.