Ma quale “masturbazione collettiva”, Gd Capitanata tuona: “Basta falsità sull’educazione sessuale a scuola”
In questi giorni molti insegnanti sono chiamati a decidere se inserire nel proprio programma di attività didattiche anche l’educazione sessuale, cosa che negli altri Stati europei accade già da qualche decennio.
I MESSAGGI. “Purtroppo – evidenzia una nota dei Giovani democratici Capitanata -, molti docenti a causa delle falsità, degli allarmismi e dei messaggi intimidatori messi in circolazione non svilupperanno il percorso formativo”. In alcuni messaggi messi in giro tramite i servizi di messaggistica – sottolineano dai Gd – “si legge che questa ‘teoria di Gender’ (è scritto proprio così, sic!) comporti masturbazione collettiva, simulazioni sessuali, esaltazione del cambiar sesso o l’abolizione dei valori della famiglia probabilmente con il fine ultimo dell’estinzione della razza umana, travisando totalmente le indicazioni pubblicate dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità)”.
RIFORMA E OMS. In realtà – puntualizzano i Gd -, la riforma della scuola 2015 stabilisce che “il piano triennale dell’offerta formativa assicura l’attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l’educazione alla parità di sessi, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e di sensibilizzare gli studenti, i docenti e i genitori sulle tematiche indicate dall’articolo 5, comma 3 del D.L. n. 93”. Il documento dell’OMS invece puntualizza che “si è scelto intenzionalmente di sostenere un approccio in cui l’educazione sessuale abbia inizio fin dalla nascita. A partire dalla nascita i neonati apprendono il valore e il piacere del contatto fisico, del calore umano e dell’intimità. Ben presto imparano cosa è ‘pulito’ e cosa è ‘sporco’ e in seguito imparano la differenza tra maschi e femmine e tra persone amiche e sconosciuti”.
L’APPELLO. Insomma – concludono dai Gd -, si tratta di semplice attività di educazione alla sessualità, necessaria all’individuo. Ecco, pertanto, l’appello ai professori e ai genitori: ‘Basta falsità e inutili allarmismi, si tirino fuori gli estremismi ideologici e religiosi dalle scuole statali. È importante una formazione che non può continuare ad essere lasciata ai soli genitori, alla televisione, ad internet o magari a persone votate alla castità”.