A Foggia ogni anno si spendono più di 411 milioni di euro nel gioco d'azzardo
Oggi Libera, l'associazione contro le mafie fondata da don Luigi Ciotti, ha presentato il dossier: “Azzardomafie, una fotografia con numeri, storie e affari del Paese tra gioco legale e gioco criminale”. I dati rivelano che in Italia solo nel 2024 si è “giocato” più di 157 miliardi di euro con almeno 18 milioni di italiani che nell’ultimo anno hanno “tentato la fortuna” nell’azzardo con videopoker, slot-machine, gratta e vinci, sale bingo. (SCARICA IL DOSSIER IN PDF)
I CLAN. I giocatori patologici sono 1 milione e 500 mila (3% della popolazione maggiorenne) e un milione e 400 mila quelli a rischio moderato 1 milione e 400 mila (2,8%). Analizzando le relazioni della Direzione Nazionale Antimafia e della Direzione Investigativa Antimafia, pubblicate tra il 2010 e il 2024, in Puglia risultano 22 clan censiti che hanno operato in attività di business sia illegali che legali, quinta regione d’Italia. Al “tavolo verde” vincono i soliti noti, dagli appartenenti ai clan della mafia barese a quelli della mafia foggiana. Del resto con l’azzardo gli “affari” sono altamente remunerativi. La conferma arriva dai dati forniti dal Generale della Guardia di Finanza, Nicola Altiero, vicedirettore operativo della Dia: “un euro investito dalle mafie nel narcotraffico produce profitti per 6-7 euro, uno investito nell’azzardo 8-9, con molti meno rischi”.
LE SALE CONFISCATE. In Puglia sono sei le sale gioco confiscate. Nel periodo 2023-2025 sono state emesse 15 interdittive antimafia da sei prefetture del Nord, Centro e Sud, tra cui quella di Foggia (10 nel 2023, 2 nel 2024, 3 nel 2025). Altre 7 sono state confermate dai Tar e dal Consiglio di Stato, che hanno respinto i ricorsi dei titolari del le aziende colpite dai provvedimenti. Tre volte il Tar della Puglia hanno dato ragione alle Prefetture con questa motivazione “Il settore del gioco e alle scommesse illegali, sulla base delle plurime fonti giudiziarie indicate nell’interdittiva, costituisce da sempre un settore di elezione per la criminalità mafiosa, essendo una notevole fonte di approvvigionamento delle organizza zioni criminali”
I DATI REGIONALI. In Puglia si spende per il gioco d’ azzardo una cifra pari a 11 miliardi e 844 milioni (4 miliardi e 289 milioni di giocato fisico e 7 miliardi e 555 milioni di giocato online), la Puglia con 3.057 euro. In media in Puglia si spende 3.057 euro per abitante anno bambini compresi (va ricordato che l’azzardo è vietato fino a 18 anni). A Bari complessivamente si gioca per tentare la fortuna una cifra pari 1.077.058.126 euro, seguita da Taranto con 707.556.039 euro, terza è Foggia con 411.821.938 euro davanti a Lecce, Brindisi e Barletta.
LE NORME IN PUGLIA. Libera ha analizzato le leggi regionali in vigore a luglio 2025, esaminando per ciascuna Regione una serie di elementi chiave. A ogni voce è stata assegnato una valutazione sulla base della sua efficacia nel contrastare il gioco d’azzardo patologico e a ciascun elemento abbiamo attribuito un giudizio sintetico per rendere facilmente comprensibile il livello di efficacia della misura adottata individuando il verde come misura efficace, da sostenere e rafforzare. La legge regionale 43 del 2013 con modifiche e integrazioni della legge 21 del 2019, colloca la Puglia al terzo posto tra le regioni italiane per la regolamentazione del gioco d’azzardo. La normativa regionale ha ottenuto sei “semafori verdi” grazie a misure significative come: l’introduzione di un marchio “No Slot” per i locali che scelgono di non installare apparecchi da gioco; la previsione di incentivi per i gestori che decidono di non avere gli apparecchi nel proprio locale, l’obbligo di formazione per i gestori; la previsione di fondi per la prevenzione. Nonostante questi passi avanti, la normativa presenta ancora alcune lacune che riteniamo rilevanti. In particolare: la necessità di estendere la validità delle norme anche alle nuove licenze; aumentare l’elenco dei luoghi sensibili; portare per qualsiasi comune, aldilà del numero di abitanti, la distanza minima dai luoghi sensibile a 500 metri.
LE PROPOSTE. Libera propone una serie di interventi per: - Mantenere uno spazio di autonomia degli Enti locali, per regolamentare in modo più restrittivo l’azzardo, sulla base di esigenze ed emergenze territoriali; - Impedire realmente ogni tipo di pubblicità del gioco d’azzardo; - Evitare la compartecipazione alle Regioni e agli Enti locali del 5% del gettito delle slot e delle videolottery; - Ricostituire l’Osservatorio per il contra stoalla diffusione del gioco d’azzardo e al fenomeno della dipendenza grave presso il Ministero della Salute; - Non aumentare l’offerta di giochi da parte dello Stato, neanche giustificandola con il bisogno di raccogliere fondi per emergenze o calamità naturali; - Aumentare la rete di controlli tra concessionari, gestori, produttori ed esercenti; - Non prorogare le concessioni e rimetterle, seppur con estremo ritardo, nuovamente a bando.