Nel Monday night dello Zaccheria, il Foggia impatta uno a uno al termine della battaglia contro l’Avellino in cui, ai punti, avrebbe meritato di vincere. Troppi errori in fase di finalizzazione soprattutto nella ripresa dove i rossoneri avrebbero potuto capitalizzare la occasioni a disposizione. La Sud omaggia le vittime del tragico incidente dell’elicottero con uno striscione: “Sette vite spezzate, riposate in pace..”. La Nord, invece, non espone nessun striscione in segno di rispetto. Gallo rilancia Ogunseye dal primo minuto al posto di D’Ursi, per il resto conferma l’undici che fin qui ha compiuto l’operazione-rimonta. Rastelli si affida invece al 4-3-1-2 con Pane in porta, linea difensiva con Rizzo, Moretti, Auriletto e Tito, a centrocampo Garetto, Matera e Casarini formano il terzetto mentre in avanti Russo gioca alle spalle di Trotta e Gambale.
BOTTA E RISPOSTA. Il Foggia parte forte e dopo 2’ trova subito il vantaggio: Garattoni viene steso in area e Petermann è glaciale spiazzando Pane per l’1-0 rossonero. L’Avellino prova subito a reagire e ci riesce alla prima occasione: all’8 Russo è bravo a incunearsi nelle maglie rossonere su calcio di punizione e fa 1-1. La partita è viva e l’Avellino non ci sta a subire andando vicino al vantaggio al 17’ con Casarini che costringe Nobile alla respinta per evitare guai peggiori. Il Foggia però c’è, Ogunseye e Vuthaj si cercano spesso in avanti e Frigerio fa un gran lavoro di “rottura” a centrocampo. La gara si accende soprattutto sugli spalti al momento dell’ingresso dei tifosi avellinesi. Al 31’ il Foggia ha la clamorosa chance per passare: Costa semina il panico sulla tre quarti, sul cross Garattoni si trova al posto giusto ma coglie il palo a portiere battuto. Gli animi sulle curve si scaldano e il fitto lancio di fumogeni e oggetti costringe l’arbitro alla sospensione. Alla ripresa il Foggia protesta per un contatto dubbio in area tra Tito e Garattoni, che l’arbitro lascia correre, mentre poco dopo Pane per poco non la combina grossa non trattenendo una conclusione di Vuthaj. I rossoneri lottano e aggrediscono gli avversari in ogni zona del campo e prima del riposo c’è spazio anche per una deviazione di Di Pasquale su cross di Costa, che finisce però a lato.
OCCASIONI MANCATE. La ripresa inizia con Leo al posto di Sciacca e un brivido per lo Zaccheria: al 47’ Nobile deve impegnarsi per togliere dall’incrocio un cross pericoloso di Rizzo, su cui nessun compagno è bravo ad approfittare. L’Avellino parte meglio e lo dimostra poco dopo con Casarini che da ottima posizione manda alto. Rastelli prova a dare più spinta all’attacco inserendo Murano per Trotta. Il Foggia si rianima e al 60’ sfiora il vantaggio con Vuthaj che in mischia colpisce piano e Pane può respingere. Ancora l’attaccante albanese ha la grossa chance per segnare, sempre su corner, ma colpisce debolmente di testa e il portiere avellinese blocca. Il Foggia cresce, intensifica gli attacchi complice anche un Costa che sulla sinistra è una vera spina nel fianco per gli avversari. Girandola di cambi: nell’Avellino Garetto lascia il campo per Maisto e Russo per Kanoute mentre nel Foggia Ogunseye lascia il posto a D’Ursi e Peralta subentra a Frigerio. Il Foggia spinge sull’acceleratore e all’80’ va vicinissimo al vantaggio con Vuthaj che manca l’aggancio sul più bello dopo un bel contropiede avviato da Petermann, confezionato da Peralta e apparecchiato da Garattoni. Rastelli manda in campo anche Franco per Matera per arginare le avanzate rossonere mentre l’ultimo cambio del Foggia è Odjer che subentra al solito guerriero Petermann. L’ultimo brivido lo regala D’Ursi che imbeccato da Vuthaj al 92’ spara sull’esterno della rete dando solo l’illusione del gol. Finisce 1-1 tra gli applausi dello Zaccheria. E qualche rimpianto.